Spazzini malati, ultimatum alla ditta genovese

Il Comune a Lavajet: 30 giorni per migliorare il servizio o rescissione. Tutti sani dopo l'indagine Digos
12 gennaio 2011 - Luigi Roano
Fonte: Il Mattino

Arriva la Digos e le malattie degli spazzini quasi spariscono: ieri la Lavajet ne aveva solo 9 mentre a Capodanno i malati erano una settantina «ben al di sopra del 20 per cento» racconta Giancarlo Vedeo, manager e titolare della ditta di Varazze. Tuttavia la schiarita - durerà? - su questo fronte non allenta i venti di guerra con Asìa. Nel vertice di ieri non aveva al centro solo il boom delle malattie ma soprattutto il cattivo - per la società comunale - servizio reso dai liguri. Daniele Fortini amministratore delegato di Asìa è chiarissimo: «Scarsa presenza sul territorio, scarsa qualità del servizio e scarso impegno. Queste le contestazioni che abbiamo fatto. Come hanno reagito? Bene, hanno manifestato la volontà di continuare a lavorare, tra un mese tireremo le somme e verificheremo i miglioramenti. Noi abbiamo fatto le nostre contestazioni ci saranno sanzioni economiche». L’incontro, durato un paio di ore, si è svolto ad Agnano nella sede di Asìa e il dossier presentato dalla stessa Asìa è molto corposo. Alcune decine le contestazioni. Corredate da foto - che secondo l’azienda comunale - dimostrerebbero il tre volte «scarso» riferito da Fortini verso la Lavajet. Dall’altra parte del tavolo il titolare della lavajet Giancarlo Vedeo l’ingegner Mirco Cavallaro. «Riguardo alle assenze per malattia - spiegano - se ci mandano un certificato firmato da un medico noi non possiamo non tenerne conto. Si vada a verificare anche chi sono questi medici. Per quello che riguarda la visite fiscali le abbiamo chieste ma l’Inps ci ha risposto che non ci sono gli ispettori. Abbiamo capito che è difficile, soprattutto a Napoli, mandare gente a casa che controlli». Quindi sulla qualità del personale: «Questi tipi di appalto prevedono che noi ci mettiamo l’organizzazione e Asìa ci dà il personale. Diciamo che non sono tutti dei campioni, il personale esprime una abitudine acquisita con i precedenti appaltatori». Il riferimento a Enerambiente - l’impresa veneta che ha lasciato l’incarico dopo anni di lavoro in città - non è nemmeno tanto velato. Resta il dato di cronaca evidenziata da Asìa di un servizio non puntuale e appunto «scarso». La Lavajet non si tira comunque indietro, annuncia che la flotta dei mezzi si arricchirà di altri 10 bilici di grandi dimensioni, ma la «bomba» è un’altra: «Siamo pronti a chiedere ad Asìa nuovo personale, dei rinforzi». Affermazione che potrebbe scatenare un vero putiferio. Addirittura potrebbe dare ragione, in qualche modo, a chi si è assentato e ammalato in massa per mettere una certa pressione addosso alla ditta e farle chiedere rinforzi. Insomma la creazione di nuovi posti di lavoro. Intanto il diminuire dei rifiuti a terra fa calare anche l’allarme sanitario. La conferma arriva dal presidente dell’ordine dei medici Gabriele Peperoni. «Al momento, i dati in nostro possesso - spiega - non denotano un incremento delle malattie infettive rispetto a periodi in cui la città è stata pulita». I dati vengono fuori dal progetto Vi.Sa.Ri. (Vigilanza sanitaria rifiuti) sono nella sostanza i cosiddetti medici sentinella. I dati fanno riferimento alle ultime tre settimane. «Malgrado la situazione registrata in città fino a pochi giorni fa - spiega ancora Peperoni - il quadro è nella norma, ma è nostra ferma intenzione non abbassare la guardia anche perché bisogna tenere presente che questa ennesima emergenza si è verificata in periodo invernale e, dunque, in presenza di basse temperature che non favoriscono il proliferare di infezioni». E proprio per proseguire in questa direzione, l'auspicio di Peperoni è che il programma possa andare a vanti fino a giugno. «Nella speranza naturalmente - conclude - che per quel tempo la crisi sia un ricordo, stiamo già lavorando con la Regione per cercare di mantenere attivo il progetto fino alla stagione estiva perché nostro obiettivo primario è la tutela della salute dei cittadini».

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