Macchia Soprana, sarà contesa sui dati tecnici
verifiche tra staff di Cornetta e Arpac
Si punta ad avere un quadro della situazione quanto più prossimo alla realtà. Ma le posizioni sono distanti. Oggi al ministero dell’Ambiente il tavolo tecnico su Macchia Soprana, la discarica di Serre a forte rischio di riapertura, sarà manchevole dell’assessore regionale all’ambiente Giovanni Romano, e soprattutto di tutti i dati dello staff tecnico formato dal sindaco di Serre Palmiro Cornetta. «Andiamo a Roma per sapere quali sono gli elementi necessari per costruire un quadro corretto della situazione», dice il biologo Gabriele Di Filippo che fa parte della squadra di tecnici di fiducia del sindaco. E Romano spiega: «Sarà l’Arpac con i carabinieri del Noe a spiegare quel che si è trovato in quell’area, non credo che ci saranno particolari problemi». Non partecipa Romano alla riunione tecnica per verificare - quasi in un confronto all’americana - le cose che ha chiesto Cornetta e quelle che sono state riscontrate da Noe, Arpac e dal consorzio Salerno 2. «So che sarà un confronto sui dati tecnici. Una cosa è certa: ci prenderemo tutto il tempo necessario. Non ho bisogno di spazi per sversare rifiuti. I tempi non sono un problema e vanno fatti tutti gli accertamenti del caso. Una volta completati, tuttavia, la questione deve essere chiusa», dice l’assessore regionale. Il provvedimento di apertura della discarica, eventualmente ci dovesse essere, toccherà a Cirielli. Come si sa, invece, Cornetta chiede garanzie sulla situazione di rischio che attualmente esisterebbe già nel sito a causa del percolato sfuggito alla rete di protezione costituita dalle membrane impermeabili. In sostanza se c’è da bonificare il vecchio sito è meglio farlo ora prima di continuare a sversare, dice il sindaco. La regione e la Provincia sono tuttavia vincolare ad un dato di fatto. Su Macchia Soprana c’è un progetto approvato che prevede di utilizzare la volumetria residuale del sito. In sostanza deve arrivarci ancora una certa quantità di rifiuti (stabilizzati, depurati da frazioni organiche) per poter procedere alla sua chiusura. «Solo allora - dice Romano - la discarica potrà considerarsi a esaurita. La sua funzione è tutta qui. Non c’è ampliamento, quell’impianto ha assolto a quello che era il progetto originario. Quando dico che va riaperta per essere chiusa dico la verità». Romano interviene anche sulla questione del termovalorizzatore di Salerno: «È in gara. C’è una gara legittima e dobbiamo attendere la scadenza per la presentazione delle offerte. Di incertezze non ce ne sono. Il decreto è operativo e se lasca qualche spazio di dubbio è relativo alle procedure non ancora avviare (per intenderci il termovalorizzatore di Napoli Est, ndr). Se però volessi dire che qualcosa davvero storpia, allora dico che è la variante dell’amministrazione comunale di Salerno che appare un ostacolo. Diciamo allora che il Comune poi dovrà dare conto di questi tentativi velleitari di bloccare questo importante progetto. Un tentativo che non comporta nessun effetto alla gara in se e che sottende invece ad altri obiettivi».