Esercito in campo fino al 31 gennaio Iervolino e Cesaro: serve una proroga

Giovedì vertice operativo per fissare compiti e scadenze
Resta la vigilanza ai siti
11 gennaio 2011 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

L’addio dei militari e il mancato pagamento della Tarsu al centro della polemica tra il sindaco Iervolino e l’assessore regionale Giovanni Romano. L’ultima di una lunga serie: ormai il botta e risposta è quotidiano. Ieri il primo cittadino ha spiegato di aver inoltrato in maniera ufficiale giovedì scorso la richiesta di proroga per la struttura stralcio e l’unità operativa guidate dal generale Morelli, ma di non aver ricevuto ancora risposte. In serata, però, la Protezione civile ha fatto sapere che su questo problema, e sugli altri temi connessi alla crisi rifiuti, ci sarà un summit giovedì. L’esercito provvederà fino al 31 gennaio al trasferimento fuori regione della frazione organica, ai contratti, alla vigilanza dei siti (discariche e termovalorizzatore) e, quando necessario, anche alla raccolta della spazzatura. Alla struttura sono toccati anche compiti organizzativi e di supporto all’ufficio flussi e alle attività della Regione. La legge del 2009 che dichiarava conclusa la fase emergenziale prevedeva una possibile proroga, ma nei giorni scorsi il capo della protezione civile, Franco Gabrielli, ha comunicato, sentita la Regione Campania, è stata accantonata. Di qui l’intervento del sindaco e del presidente della Provincia, Luigi Cesaro, che aveva sottolineato la necessità di mantenere il presidio. E la Iervolino ieri ha commentato: «Mi fa molto piacere che il presidente della Provincia di Napoli, con il senso della concretezza che lo contraddistingue, abbia avanzato la mia stessa richiesta: ha capito lo spirito che non è di non attuare il piano di Palazzo Chigi, ma di creare le condizioni migliori per la sua attuazione». Ma l’assessore Romano è di parere opposto: «È sorprendente la perseveranza e la tenacia con cui il Comune di Napoli continua il pianto greco ad oltranza su questioni che non esistono per nascondere le proprie incapacità. Ringraziamo i militari per il lavoro svolto finora ma non vorremmo che divenissero gli spazzini di un Comune incapace sostituendosi ad oltranza a chi è pagato per questo e non lo fa. L’ intervento dei militari non può essere sostitutivo di quello delle società appaltatrici del Comune». Al centro del dibattito anche l’idea, lanciata dall’assessore regionale, di legare il pagamento della Tarsu alla fornitura di servizi, a partire dall’energia elettrica. Una proposta che nasce dalla constatazione che a Napoli solo il 65 per cento dei cittadini paga la tassa e che la situazione non è migliore nel resto della Regione. E questo rende impossibile agli amministratori coprire le spese del servizio. «Prima di tagliare l’elettricità - ha commenta la Iervolino- bisogna pensarci 30 volte. Questo potrebbe essere il modo per combattere l’evasione, ma potrebbe anche essere un modo per trovare qualche povero disgraziato bruciato in qualche casa». Ma Romano sottolinea: «Parto da un dato incontrovertibile: rispetto a chi non paga la tassa non c’è sanzione efficace. Mi sono permesso di avanzare un suggerimento che, con le dovute cautele, vuol rappresentare un deterrente per chi abitualmente non paga la tassa sui rifiuti. È necessaria una risposta dei Comuni rispetto agli evasori, perché è questa incapacità degli enti, ed anche del Comune di Napoli, che non rende possibile pagare i fornitori, i lavoratori e le società provinciali». E poi la stoccata finale: «La mia è solo una proposta che è stata formulata, ancora una volta, nel tentativo di sostituirsi o di aiutare chi non fa il proprio dovere; stiamo aspettando le proposte degli altri soggetti interessati: la Iervolino non pianga, si dia da fare».

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