Rifiuti, nuovo stop al piano: si tratta con Caserta

Scontro Comune-Regione. Zinzi: nessuna proroga. L'indagine Lavajet: minacciano di lasciare
11 gennaio 2011 - Luigi Roano
Fonte: Il Mattino

Il piano per 7 giorni Caserta boccia il piano, non concede proroghe e materializza i fantasmi sventolati dal sindaco Rosa Russo Iervolino per tutta la settimana, già da dopo il vertice di Palazzo Chigi. Ovvero l’impossibilità di scaricare la spazzatura. Napoli - nella sostanza - potrebbe ripiombare in pochissime ore di nuovo nell’emergenza. Ma c’è un giallo intorno a una delle vicende più controverse degli ultimi anni. «Abbiamo ricevuto un fax alle 12,52 - racconta Paolo Giacomelli, assessore comunale - con il quale ci è stato dato il via libera ad andare nella discarica di Santa Maria Capua Vetere e sversare 500 tonnellate al giorno fino al giorno 17». Interpellato sulla questione, il presidente della Provincia di Caserta Domenico Zinzi che ha il potere di stabilire chi deve scaricare sul suo territorio, invece ha letteralmente smentito la proroga: «Non ho mai mandato nessun fax - attacca - meno che mai ho concesso proroghe, i rifiuti di Napoli da noi non arriveranno». Nelle prossime ore la trattativa riprenderà. Intanto la doccia gelata arriva alle 20. Quali sono i patti a cui allude Zinzi? Chi ha spedito il fax? Tutte le strade portano alla Regione, all’ufficio flussi dell’ente di Santa Lucia governato da Giovanni Romano assessore all’Ambiente che ha dovuto fronteggiare in queste ore emergenze su emergenze, non ultimo lo scontro politico proprio con la Iervolino. Cosa sta succedendo? La sensazione forte è che uno scontro politico stia condizionando gli enti locali, anche la Provincia di Napoli che ha il compito di individuare tre discariche sul territorio di competenza per alleggerire proprio la situazione del capoluogo. I problemi nel pianeta rifiuti non finiscono mai oggi per Napoli ci potrebbe essere un’altra mazzata. È in programma un vertice fra Asìa e Lavajet, la ditta ligure che ha accusato il è al centro di un’indagine della Digos come comunica Franco Vedeo, presidente dell’azienda varazzina. «La situazione era regolare per i primi giorni poi per delle rivendicazioni avanzate da 24 dipendenti che abbiamo rilevato da una precedente azienda ci sono state delle complicazioni, prima lo sciopero, perché vantavano stipendi non pagati poi questa epidemia tutta da verificare. Ma noi siamo intenzionati ad andare avanti». Tuttavia se le cose non cambiano non è escluso che la Lavajet vada via. Al di là delle rassicurazioni del patron. Ipotizzabile una sorta di ricatto dei dipendenti per ottenere quanto non è stato pagato da Enerambiente prestavano servizio prima del passaggio di cantiere. Ma più probabilmente il «ricatto» se c’è è dovuto per mettere pressione e fare fare assunzioni di centinaia di lavoratori interinali.

Powered by PhPeace 2.6.4