Parlano i fratelli Mastroianni: volevamo investire qui, ma la gente fugge

27 maggio 2008 - Giulio Finotti
Fonte: Il Mattino Caserta

Si trova nascosta tra le fronde lungo l’antica Appia che collega San Nicola la Strada a Maddaloni, a due passi dal centro urbano e circondata da vecchie discariche oramai chiuse; ultima della lista, quella della cava Mastropietro, meglio conosciuta come discarica Lo Uttaro. Pochi metri più avanti, dopo la curva, vi sono i resti della porta occidentale di accesso all’antica Calatia lungo un filare di pietra di tufo. E di tufo è anche la cava Mastroianni, indicata nel decreto emanato dal governo. Di proprietà della famiglia Mastroianni di San Nicola la Strada per circa mezzo secolo, la cava è stata utilizzata per l’estrazione di tufo, poi è rimasta inutilizzata. «È la cosa più brutta che esiste al mondo», dicono Gaetano e Pasquale Mastroianni, due dei sette fratelli. «Avremmo voluto costruirci un centro sportivo, o un agriturismo, un ristorante, una piscina, mettere dei cavalli, ma poi hanno cominciato a scaricare rifiuti e non abbiamo più potuto far nulla», spiegano. Novantamila metri quadrati circa, equivalenti a una decina di campi di calcio regolamentari, oggi per buona parte coperti da alberi che sono nati e cresciuti nel corso degli anni in cui l’invaso è rimasto pressoché inutilizzato. Una zona della cava è stata effettivamente allestita a campo di pallone, con porte di calcio ed erba tagliata finemente. «Come potevamo investire con l’immondizia sulla testa? - dicono i fratelli - La gente da qui scappa, anche perché la zona è stata proprio declassata». Un lungo elenco, quello degli edifici costruiti e poi abbandonati: il macello comunale di Caserta, gli uffici di aziende pubbliche, e poi ancora, quale la sorte del policlinico in costruzione a soli 300 metri in linea d’aria? Alcune delle mura, fanno notare i fratelli Mastroianni, quelle che separano la loro cava dai siti di raccolta dei rifiuti, hanno un colore diverso: sono umide, potrebbe essere il percolato. Chissà. «Non abbiamo mai fatto scaricare rifiuti qui - dicono - tutti i giorni venivano privati che volevano utilizzare la cava come discarica, volevano scaricare qualsiasi tipo di rifiuto, ma noi ci siamo sempre opposti». E poi aggiunge: «Gli altri proprietari di cave nella zona hanno accettato, sanno loro se ci hanno guadagnato».

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