L'immondizia in Spagna: il giallo delle discariche
Madrid. Un contratto già chiuso dalla A2A per mandare in Spagna la frazione umida dello stir di Chiaiano. Ci stanno lavorando da mesi la società bresciana insieme agli enti locali, ma molto resta ancora da definire. E molti sono ancora i punti oscuri. Secondo la A2A c’è ancora da decidere in quali discariche saranno smaltiti i rifiuti, quale sarà il costo finale e come saranno ripartite le spese. È invece noto il nome della società di intermediazione, la Markab Consulting, che evita però di fornire indicazioni precise: «Quello che accade a monte non ci riguarda. Il rapporto fra la nostra società e il nostro committente, il gruppo A2A è privato. Loro hanno materiale da smaltire, noi facciamo da intermediari ed offriamo un servizio chiavi in mano per il trasporto e l’allocazione in una discarica in Spagna, che loro considerano conveniente. Non partecipiamo a nessuna gara o appalti pubblici». Carlo Geomini, amministratore delegato di Markab Consulting Milano, di Francesco Cirrincione, conferma al telefono che, in base all’accordo chiuso a dicembre presso la Provincia, la società di consulting curerà il trasporto in Andalusia, via mare da Napoli a Cadice, sulla costa atlantica, di un primo lotto di 30mila tonnellate di rifiuti di compostaggio. E poi sottolinea che a quel primo lotto ne seguiranno altri: «Due, tre, dieci, dipenderà... Abbiamo trattative in corso per altri materiali trattati con altri operatori campani privati o municipalizzati, ai quali abbiamo dato la nostra disponibilità ad accettare altre 25.000 tonnellate», assicura Geomini. Quello che non dice è il costo finale del pacchetto «chiavi in mano» e quale sarà la discarica andalusa che accoglierà il «compost» di Napoli. «Non sono autorizzato a rivelarlo», è l’identica risposta data da Francesco Cirrincione, omonimo cugino e titolare della filiale barcellonese di Markab, la New Trade Global Logistic, a chi chiede lumi. L’amministratore delegato assicura solo che la soluzione Spagna per l’emergenza infinita è «economicamente vantaggiosa, sicura ed efficace», anche perché alcune società avrebbero dato una disponibilità a importare fino a 200.000 tonnellate in tre anni. Le norme europee sul trasporto al di là delle frontiere di rifiuti fra i Paesi membri garantiscono la «monitorabilità» del carico in ogni momento. Saranno anche necessarie le cosiddette «fideussioni ambientali», assicurazioni sui rifiuti a carico dei produttori - e sia smaltito in un impianto autorizzato. Per ora sono due quelli individuati a Cadice. «La richiesta di autorizzazione a importare in Spagna rifiuti deve essere presentata in un dossier che va notificato alla regione di destinazione. Lo consegneremo la prossima settimana», spiegano alla Markab. Intanto sarebbe già pronta la società di logistica, la «Bernardino Abad», specialista in import-export e scambi comunitari, che materialmente trasferirà i rifiuti da Napoli in discarica a Cadice, utilizzando da 2 a 4 navi. Ma alcuni media andalusi assicuravano, già nei giorni scorsi, che l’impresa Befesa, specializzata nel ciclo integrale di rifiuti industriali, stava trattanto nella discarica industriale di Nerva, in provincia di Huelva, vicino Cadice, 80.000 tonnellate di «residui tossici e pericolosi generati in Italia», con la benedizione dell'assessore all'ambiente della giunta dell’Andalusia.