Consorzio Sa3 i sindacati vanno in procura
San Rufo. Finirà alla procura della Repubblica di Sala Consilina la vicenda del Consorzio di Bacino Salerno 3. Lunedì mattina i sindacati si recheranno in procura per denunciare al procuratore Barile (nella foto) quel che sta avvenendo nella gestione del consorsio. Ma sempre domani pomeriggio c’è l’assemblee generale del Consorzio Bacino Sa3. I sindaci dei 45 comuni facenti capo all'ente consortile di San Rufo discuteranno, tra l'altro, dell'atto di cessione del ramo d'azienda relativo al ciclo rifiuti voluto dal consiglio di amministrazione a beneficio della Ergon Spa, società partecipata e controllata (per il 51% con quote consortili e per il 49% con quote di soggetti privati) dello stesso ente. L'atto di cessione ha scatenato le reazioni dei diversi soggetti coinvolti nella gestione rifiuti del Bacino Sa3. Il Consorzio Sa3 doveva essere commissariato, come è avvenuto per gli altri tre consorzi salernitani, a seguito della cessazione del commissariamento per la gestione dei rifiuti in Campania. Il decreto di commissariamento, firmato dal presidente Cirielli, fu però impugnato, dinanzi al Tar, dal CdA del Sa3, presieduto da Vittorio Esposito, in quanto il Consorzio Centro Sportivo Meridionale, essendo un ente polifunzionale, si occupa di diversi settori oltre che della gestione dei rifiuti. Ma, prima il TAR di Salerno e poi il Consiglio di Stato hanno decretato la legittimità del decreto di commissariamento. Malgrado ciò, i vertici consortili non hanno mai consegnato la documentazione al commissario Giovanni Siano con la conseguenza che quest'ultimo non ha potuto, sin dallo scorso mese di settembre, porre in essere la fase di liquidazione che doveva consentire il passaggio della gestione rifiuti dal Consorzio alla società provinciale Ecoambinete. Dopo mesi consumatisi tra ricorsi, lettere e varie intimazioni da parte della Provincia, si è giunti sino alla fine di dicembre scorso senza che realmente il commissario Siano potesse esercitare a pieno i propri poteri. Il 28 dicembre scorso, dinanzi ad un notaio salernitano, viene siglato l'atto di cessione del ramo d'azienda rifiuti con cui, tra le altre cose, il Consorzio cede alla Ergon Spa i rapporti contrattuali in essere e quindi anche i rapporti lavorativi dei propri dipendenti del ramo rifiuti. I vertici consortili sostengono di avere agito nell'ambito dei loro diritti. Ma gli interrogativi sulla legittimità dell'atto di cessione sono molteplici e di diversa natura. L'unico soggetto legittimato a compiere atti nella gestione dei rifiuti per il Sa3 è il commissario liquidatore e non il CdA dell'ente consortile. L'atto di cessione, inoltre, è avvenuto, contrariamente a quanto prescritto dalle vigenti norme, senza una previa trattativa sindacale. Quindi si configura una condotta antisindacale del CdA. Ma c’è anche il futuro: la Ergon Spa dovrà assicurare lo stipendio, oltre che ai suoi settanta dipendenti, anche ai 38 ex dipendenti del Consorzio che dal primo gennaio si ritrovano, loro malgrado, un nuovo datore di lavoro, tra l'altro privato e non pubblico.