Serre, il Sindaco chiude il dialogo: no alla riapertura

"Impiato saturo, mi opporrò fino alla fine"
Cladoro: la decisione non spetta alla Regione
8 gennaio 2011 - Oreste Mottola
Fonte: Il Mattino Salerno

Da Stefano Caldoro alle 14 è arrivata una garbata telefonata al sindaco di Serre durante la quale il presidente della giunta regionale ha smentito le dichiarazioni attribuitegli sulla presunta intesa già raggiunta con il Comune di Serre. «Non deciderà la Regione e soprattutto non ho rivendicato accordi che non esistono nella realtà», ha ribadito il governatore. Il sindaco smentisce ogni volontà di aderire alle richieste di riapertura della discarica di Macchia Soprana per ospitare altre 130mila tonnellate di rifiuti: «Nessuna trattativa per riaprire è stata da me aperta. Non mi andrò mai a sedere ai tavoli dove si parte da questa imposizione. Chi fa illazioni in tal senso commette un peccato di disonestà intellettuale. Ho promesso ai serresi che mi opporrò sino alla fine e così sarà. Diversa questione è quella di chiedere a chi di dovere di onorare i patti e di osservare le leggi in materia». Palmiro Cornetta ha impiegato tutta la giornata a correggere le interpretazioni scaturite da alcune frasi pronunciate dal ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo. Un manifesto con lo stemma del comune affisso sui muri ribadisce con forza la sua posizione e rassicura la popolazione. La svolta di Serre per una trattativa di fatto aperta sulla discarica non c’è. «È vero che il Comune sta dialogando con tutte le istituzioni in adempimento al dovere di leale cooperazione tra enti, ma al solo fine – sostiene Cornetta - di ottenere la messa in sicurezza della discarica e per consentire ai tecnici del ministero di verificare le gravi condizioni di rischio ambientale che già adesso si manifestano». Cornetta pesa le parole e sottolinea ogni concetto quando aggiunge: «Il Comune è fermamente convinto che a Serre non potrà essere più ospitato alcun impianto del ciclo dei rifiuti, e ciò soprattutto perché la comunità locale ha per anni accettato che Macchia Soprana fosse l’unica discarica attiva nell’intera Regione. Inoltre, è accertato e documentato che l’eventuale riapertura e ampliamento della discarica di Macchia Soprana costituirebbe un fattore di gravissimo rischio ambientale e di minaccia per il territorio e per la comunità locale, che come sindaco ho l’obbligo e il dovere di difendere». Cornetta ribadisce che tutti i ricorsi al vaglio della magistratura restano in attesa di definizione e che non verranno ritirati: «Benché la scelta dell’impiego della discarica di Macchia Soprana sia stata affermata da alcuni provvedimenti legislativi, il Comune ha annunciato la propria ferma opposizione a tale ipotesi e ha già attivato ogni possibile strumento di difesa, sia in sede giudiziaria che in sede politica, per impedire un’ulteriore istallazione nel territorio di Serre d’impianti afferenti al ciclo dei rifiuti». Un’ultima precisazione Cornetta la riserva alle inchieste in corso da parte della magistratura: «Non mancano, infine, più filoni d’indagini della magistratura penale che hanno da tempo portato al sequestro di una delle quattro vasche dell’impianto. Queste ultime sono senz’altro questioni che travalicano i confini della mera illegittimità degli atti e che nessuna emergenza, per quanto grave, può superare in un ordinamento civile».

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