Serre. è rivolta raffica di no alla discarica
Mobilitati anche i comuni napoletani
I sindaci del nolano si mobilitano. Quelli dell’area nord attendono l’incontro con il presidente della Provincia Cesaro ma intanto Visciano si chiama fuori: da noi nessuna discarica. E a Salerno intanto si riapre il caso Serre. Barricate dietro l’angolo, insomma. Sul fronte dello smaltimento sono due le certezze emerse dal vertice di palazzo Chigi martedì sera: servono due discariche, una da un milione di tonnellate nel napoletano e serve anche la riapertura, prevista dal decreto sui rifiuti, del sito di Macchia Soprana, per il quale c’è anche una data, «entro il 30 gennaio prossimo». Il sindaco Cornetta non ci sta. Aveva chiuso il 2010 sull’onda di notizie rassicuranti per via dei suoi contatti diretti con il ministro Prestigiacomo e per quella telefonata ricevuta il cinque dicembre direttamente da Berlusconi. «Ecco che ci riprovano. Cercano di farmi perdere la calma. Ci vogliono fiaccare...», dice Cornetta. Nei fatti è arrivato il segnale da Napoli e Roma che aspettava Roberto Celano, il presidente di Ecoambiente, nuovo braccio operativo della provincia sul versante dello smaltimento dei rifiuti. Con loro Cornetta non vuole avere contatti. Vuole trattare solamente con Roma. Anche sul «ristoro», i soldi promessi e mai arrivati. E delle bonifiche non ancora fatte. «E’ in corso un dialogo con il ministero dell’Ambiente per verificare la sicurezza della discarica di Macchia Soprana tant’è che la commissione del Comune sta lavorando a pieno ritmo per confrontarsi con gli ispettori del Ministero», aggiunge. Ribadisce che non ha dato nessun assenso alla riapertura ma solo la disponibilità a verificarne la sicurezza e la successiva bonifica. Per chiudere Macchia Soprana i tecnici però dicono che occorrono altre quantità di rifiuti, almeno altre 100mila tonnellate, giusto per consentire di livellare le quantità presenti. Ed è da questa necessità che parte la richiesta di una riapertura, seppure temporanea. Ma la chiave per aprire Macchia Soprana però è a Salerno, presso gli uffici dell’amministrazione provinciale, perché ci troviamo in una fase d'emergenza e quindi non ci sono poteri commissariali. Palmiro Cornetta ricorda sempre che esiste una commissione tecnico scientifica: «che sta ancora lavorando per valutare». A questo proposito, dalla Provincia di Salerno e dal ministero dell’Ambiente è arrivata la comunicazione sull’accessibilità degli atti che riguardano la discarica e nei prossimi giorni la commissione li acquisirà per ottenere i dati che mancano alla valutazione. In precedenza si era parlato di criticità nello sversatoio per la fuoriuscita di percolato e la tenuta dei teli. È notizia delle ultime ore l’arrivo di una nuova relazione dei Noe sul percolato che arriva direttamente nel fiume Sele. «Se i dati ci danno tranquillità potremo discutere - precisa Cornetta - al momento siamo allo stallo. Se la decisione non fosse conforme al parere della commissione per valutazione dell’impatto ambientale, cosi come nell’accordo che abbiamo fatto, e la decisione sarà arbitraria, ci opporremo».
La Procura di Salerno a seguito di querele ha cominciato un’inchiesta su Macchia Soprana. Da più di sei mesi ci lavora il sostituto procuratore Guglielmo Valente Governo, Provincia e Regione hanno deciso di riaprire la discarica di Macchia Soprana, che avrebbe disponibili ancora 100mila metri cubi. Ne ha bisogno Salerno, visto il «surplace» del proprio termovalorizzatore. Ne ha bisogno anche Napoli, da quando è stato previsto che Salerno possa scaricare tutto a Serre e lasciare così spazi nelle altre tre discariche provinciali per accogliervi invece i rifiuti napoletani.