Rifiuti, scambio alla pari tra Irpinia e Napoli
Non più solo solidarietà, ma anche benefici per l'Irpinia. L'emergenza immondizia che si registra nel napoletano appare ad una svolta. Questo pomeriggio, alle 18, è in programma un nuovo incontro a Palazzo Chigi per affrontare la questione. In quella sede il presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, dovrebbe presentare il progetto per realizzare altri impianti sul territorio partenopeo. Si parla di siti di trasferenza e di una discarica. Nel frattempo, i rifiuti napoletani continueranno a seguire la strada verso altre regioni. Piccole quote saranno destinate anche agli Stir casertani e sanniti. Per l'Irpinia, che ha già contribuito non poco ad alleggerire il peso della spazzatura lungo le strade partenopee, si profila un discorso diverso. Allo Stir di Pianodardine, infatti, giungerebbero rifiuti da lavorare (complessivamente 250 tonnellate) per poi tornare al termovalorizzatore di Acerra sotto forma di ecoballe da bruciare per produrre energia, insieme alla frazione prodotta in Irpinia analogamente tritovagliata e composto in ecoballe. Niente pattume, dunque, alla discarica di Savignano Irpino che riceverebbe solo una quantità di fos (frazione organica stabilizzata) prodotta dallo Stir di Avellino. In pratica poco meno di ottanta tonnellate. Non solo. Il vantaggio per l'Irpinia, se dovesse passare oggi questa ipotesi di accordo, è doppio. Oltre alla compensazione tra quantitativo ricevuto e quello spedito ad Acerra, alla Provincia di Avellino verrebbe consentito il conferimento al termovalorizzatore in maniera del tutto gratuita. Insomma risparmio economico e discarica preservata, messa al riparo da tentativi di conferimenti (con la gestione provinciale del ciclo dei rifiuti, a Savignano è stato conferito nel 2010 un terzo del quantitativo smaltito nel 2009). Il tutto, come detto, nelle more dell'attesa realizzazione dei necessari impianti per il trattamento e lo smaltimento sul territorio di Napoli e provincia, che Cesaro sembra pronto a far partire. Per ora il presidente dell'amministrazione napoletana non nasconde un moderato ottimismo e usa parole d'elogio per i colleghi degli altri enti campani. «Oggi possiamo tranquillamente affermare di essere in grado di superare la crisi in provincia in poco più di una settimana - ha affermato in una nota il presidente della Provincia di Napoli - anche grazie ad un ulteriore conferimento straordinario di rifiuti, ripartito tra i vari impianti Stir della regione tra cui Pianodardine. Del resto senza la grande e preziosissima solidarietà di tutte le Province della regione, la soluzione all'attuale crisi sarebbe ancora più lontana». L'incontro di oggi nella Capitale fa seguito al summit dello scorso 29 dicembre, convocato sempre a Palazzo Chigi dal sottosegretario Gianni Letta. Anche stavolta prenderanno parte all'appuntamento, insieme allo stesso Letta, i presidenti delle cinque amministrazioni provinciali campane, il governatore Stefano Caldoro, l'assessore regionale all'Ambiente, Giovanni Romano, il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, i dirigenti dei ministeri dell'Economia e dell'Ambiente. Dal vertice della passata settimana le Province hanno ottenuto la promessa di supporti economici per far fronte ai considerevoli costi della gestione dei ciclo integrato dei rifiuti. Contributi che oggi dovrebbero essere quantificati. L'ente di Palazzo Caracciolo ha già provveduto ad erogare anticipazioni per sette milioni di euro, mentre IrpiniaAmbiente ha elargito circa due milioni a favore dei Cosmari per il pagamento degli stipendi. Nel summit del 29 dicembre l'amministrazione provinciale di Avellino ha incassato, inoltre, il semaforo verde al trasferimento al termovalorizzatore di Acerra di 1200 tonnellate accumulati allo Stir durante i giorni di protesta da parte dei lavoratori dell'Asa. Quantitativi che sono stati smaltiti nei giorni 30 e 31 dicembre, grazie all'ausilio dei mezzi messi a disposizione dalla Protezione Civile.