Veleni e fumarole, pressing del ministero sul piano di caratterizzazione della zona

4 gennaio 2011
Fonte: Il Mattino Caserta

Maddaloni. Mai frana fu - paradossalmente - così tempestiva. L’erosione è stata più veloce del ministero dell’Ambiente. Alla vigilia della verifica dell’ordinanza di «immediata interdizione dell’area» dell’ex Masseria Monti, una nuovo scivolamento del terreno, che funge da «sarcofago di copertura», ha causato l’apertura di altre fumarole. Un sistema di fratture più pervasivo che ha intensificato la dispersione in atmosfera di vapori di idrocarburi aromatici (benzene, toluene, xileni). In attesa, delle ulteriori, e scontate conferme da parte dell’Arpac, si è riacutizzata la presenza di gas caustici nel triangolo Maddaloni-San Marco Evangelista, ex-statale 265. Ma l’attesa è tutta per le decisioni del numero uno della Direzione generale per la tutela del territorio e delle risorse idriche presso il ministero dell’Ambiente: il direttore Marco Lupo ha preannunciato che oltre all’ «interdizione dell’area, il ministero procederà d’autorità alla trasmissione e redazione del Piano di caratterizzazione (analisi tecnico-scientifica sulla natura e l’estensione areale degli inquinanti) in danno dei proprietari e gestori del sito se questi dovessero risultare inadempienti». «Confidiamo - commenta Antonio Cuomo, componente del Comitato vivibilità a Maddaloni - nel buon esito dell’attivazione dei poteri sostitutivi in danno dei soggetti inadempienti (quelli concessi dal decreto legislativo 152/2006). Lo Stato finalmente fa sentire la sua voce. E questa mobilitazione istituzionale non può cadere nel vuoto. È infatti il grimaldello per vincere la cultura della rassegnazione». Sarà ancora protagonista della vicenda Umberto Arena, l’assessore provinciale all’ecologia, fautore, tra l’altro di una mobilitazione istituzionale che ha coinvolto i comuni di Maddaloni, San Marco Evangelista, Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e la stessa Arpac. La Provincia, in solido con la Regione e il Comune di Maddaloni, potrebbe anche essere chiamata dal ministero dell’Ambiente a gestire le «risorse per un intervento di caratterizzazione prima e di bonifica poi». Infatti, secondo il direttore generale Lupo, l’ex-cava «ricade all’interno della subperimetrazione del sito di interesse nazionale Litorale Domizio e Agro Aversano», beneficiandone anche dei relativi interventi economici. Dunque ancora una breve attesa prima che la vicenda possa essere definitivamente chiusa.

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