Addio sacchetto di plastica, la spesa si fa con il trolley

Buste, scatta il divieto proroga di pochi giorni saranno biodegradabili
4 gennaio 2011 - Carmen Ielpo
Fonte: Il Mattino Salerno

Addio vecchio sacchetto di plastica, il futuro è biodegradabile. Prima giornata effettiva del divieto di «commercializzazione dei sacchi da asporto merci non conformi ai requisiti di biodegradabilità indicati dagli standard tecnici europei vigenti», così recita il provvedimento approvata dal Consiglio dei ministri lo scorso 22 dicembre che mette al bando le shoppers in plastica utilizzate per trasportare la spesa. Un divieto che al momento è surrogato da una proroga concessa agli operatori commerciali per consentire lo smaltimento delle scorte di buste giacenti in magazzino. Smaltimento che dovrà avvenire in maniera assolutamente gratuita, quindi nessun prezzo aggiuntivo per le buste di vecchia generazione. Anche a Salerno i negozi della piccola e grande distribuzione, per la maggior parte quelli di generi alimentari, stanno facendo i conti con una novità che dovrà necessariamente portare a una rivoluzione del comportamento del consumatore. L'alternativa più immediata alla plastica resta il sacchetto biodegradabile che dai prossimi giorni si troverà in tutti i negozi. Ma la vecchia sporta della nonna, oppure il trolley, piuttosto che i sacchetti di plastica, si avviano ad essere i nuovi must per le casalinghe e non solo. Innanzitutto sprecano meno della stessa busta biodegradabile e poi hanno il vantaggio di essere più resistenti e riutilizzabili. Le catene della grande distribuzione sono più attrezzate di fronte alla novità introdotta da questa legge, tant'è che sugli scaffali dei supermercati da tempo erano in vendita le shoppers di stoffa piuttosto che di plastica resistente e riciclabili. «Sapevamo dell'introduzione di questa norma da tempo, per questo abbiamo iniziato a sensibilizzare la clientela con la presenza delle buste alternative sugli scaffali - afferma un dipendente di una catena di supermercati - Fino a questo momento non ne avevamo vendute molte, ma da oggi (ieri per chi legge) sono esaurite». Un altro marchio della grande distribuzione ha deciso di abbassare il prezzo delle buste cambas, ovvero le sporte molto capienti in materiale simil plastico: «Siamo passati da 98 centesimi a 70, proprio per invogliare i clienti a scegliere questo tipo di soluzione». In questo caso, una volta fornita l'alternativa, la palla passa al consumatore che dovrà anche semplicemente ricordare di portare con sé la busta ogni qualvolta deciderà di entrare in un negozio e acquistare qualcosa. I prezzi delle buste alternative e riutilizzabili variano dai 70 centesimi ai 5 euro a seconda se si scelga il cotone, la juta, la busta richiudibile a retina oppure il comodo trolley da trasportare, magari in giro per i mercati. Estremamente variabili, invece, le tariffe relative ai sacchetti biodegradabili. Si passa dai 5 ai 10 centesimi per busta nei supermercati, mentre nei negozi al dettaglio rimarranno gratuiti: «Un piccolo negozio non può far passare questo messaggio - afferma un fruttivendolo - I nostri sono clienti affezionati, che non hanno mai pagato la busta e non comprenderebbero questo cambio di rotta». Anche se a rimetterci saranno gli stesso commercianti, visto che il costo d'acquisto del biodegradabile si attesta intorno a un 30% in più rispetto al vituperato sacchetto di plastica. E in una nota anche la Coldiretti Salerno ha espresso soddisfazione per l'introduzione di un provvedimento che sposa la sostenibilità ambientale: «Nei mercati e nei punti vendita degli agricoltori di Campagna Amica - recita il comunicato - si svolgeranno molteplici le iniziative per favorire questo passaggio verso un quotidiano che sia più rispettoso dell'ambiente».

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