Commissari e provincializzazione trattative per «ritoccare» il decreto

La mediazione di Letta per riequilibrare le competenze nel decreto legislativo
4 gennaio 2011 - lu.ro.
Fonte: Il Mattino

Il tavolo di oggi a Palazzo Chigi non avrà solo il senso di una riunione tecnica. Sullo sfondo c’è una rilevante questione politica, vale a dire modifiche al decreto di uscita dall’emergenza che andrà in discussione al Senato entro questo mese prima di diventare legge. La bussola, il navigatore satellitare, al quale fare riferimento per imboccare la rotta giusta dell’uscita dall’emergenza è dunque ancora in via di programmazione e molte cose possono ancora accadere. In che modo può essere indirizzata la legge? Moltissime le pressioni perché il concetto di «provincializzazione» dei rifiuti, ovvero ciascuno si gestisce la sua monnezza, venga almeno ammorbidito. Non si esclude nemmeno che sia il governo stesso a presentare un emendamento a tal riguardo. Il premier Silvio Berlusconi quando dice di spendersi in prima persona sulla crisi forse allude anche a questa possibilità. Alla Camera gli emendamenti presentati in questa direzione sono stati non accolti, al Senato lo scenario potrebbe essere diverso. Ad ogni modo non solo la questione provincializzazione è al centro del gioco politico. Ci sono almeno altri due punti cogenti. Il primo è la richiesta della Provincia della nomina di commissari per la realizzazione degli impianti «destinati al recupero, produzione e fornitura di energia mediante trattamenti termici di rifiuti». Nella sostanza per la costruzione dei termovalorizzatori. Commissari da nominare anche per «l’individuazione delle ulteriori aree dove realizzare siti da destinare a discarica». Luigi Cesaro - presidente della Provincia di Napoli - con queste due richieste ha cercato di alleggerire la pressione su di sè scaricando qualcosa addosso a Stefano Caldoro presidente della Regione al quale, se passassero queste modifiche, toccherebbe appunto nominare i commissari. Cosa che Caldoro proprio non vede di buon favore. I due esponenti di provincia e Regione sono del Pdl e dunque oggi Letta dovrà trovare una mediazione all’interno della sua stessa coalizione per far sbocciare un’intesa che fino a questo momento non è stata sempre perfetta. Una partita, quella delle modifiche al decreto, sulla quale si scommette per traghettare Napoli e la sua provincia nei prossimi tre anni fuori dalla crisi. A quel punto con i termovalorizzatori pronti e la raccolta differenziata a livelli europei Napoli diventerebbe, almeno questa è la speranza, un modello per tutti.

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