Inceneritore, i suoli diventano area artigianale

De Luca rivendica le scelte sull'impianto: "In urbanistica decide il consiglio comunale e basta"
29 dicembre 2010 - Fulvio Scarlata
Fonte: Il Mattino

Passa a larghissima maggioranza, con 30 sì e solo tre no, la variante per Cupa Siglia: l’area dell’inceneritore diventa artigianale. Nessun passo indietro neppure di fronte alle minacce di accuse penali. Vincenzo De Luca ringhia: «In materia urbanistica decide il consiglio comunale e solo questo organo. Non la Provincia, non la Regione o il Governo. Il Governo nazionale del disastro ambientale e la Regione dell’assessore illegale Giovanni Romano hanno seguito sul termovalorizzatore la logica delle porcherie clientelari. E i soldi spesi da me come commissario sono di Salerno, non della Protezione civile o di altri». «Mandiamo tutte le carte in Procura» la replica di Roberto Celano. «L’asse De Luca-Udc-Carfagna - scrivono Antonio Iannone e Antonio Mauro Russo - ostacola per motivi personali la realizzazione dell’impianto». «Due anni fa avevamo individuato l’area di Cupa Siglia per il termovalorizzatore. Oggi sono mutate le esigenze: la raccolta differenziata è oltre il 70%, abbiamo l’impianto di compostaggio per la frazione organica. Per questo per 60mila dei 200mila metri quadri dell’area facciamo spazio ad attività produttive inquinanti in città come carrozzerie, elettrauto, meccanici e aziende di logistica». La mette sul tecnico l’assessore Mimmo De Maio. «Ma è una follia amministrativa e politica - l’attacco di Roberto Celano - finché era De Luca commissario l’impianto si poteva fare, ora che le competenze sono della Provincia, dopo che si sono spesi 15 milioni per espropri e progettazione, cessa l’interesse pubblico. Allora è solo interesse personale. Mandiamo le carte in Procura perché ci sono questioni penali e patrimoniali rilevanti». «È solo una variante urbanistica e sull’urbanistica della città di Salerno decide solo il consiglio comunale, è un diritto garantito dalla Costituzione. Abbiamo seguito le regole, non è stata presentata nessuna osservazione, la variante è valida» la replica del sindaco. Che sul termovalorizzatore rivendica la sua linea: «Noi tuteliamo la salute dei cittadini. Allora o il Comune stabilisce la tecnologia dell’impianto ed è nel consiglio di amministrazione per controllare il suo funzionamento o si fa speculazione, che significa diossina. Il termovalorizzatore di Acerra non funziona, è un ferrovecchio, produce diossina. Qui simili porcherie non si fanno». Il sindaco ricorda la sua proposta: tecnologia d’avanguardia «come l’impianto che si sta facendo a Torino», tre linee per complessive 450mila tonnellate di rifiuti per garantire la manutenzione a rotazione continua, il controllo pubblico «perché De Vizia, unico partecipante alla gara d’appalto, voleva prendere spazzatura ovunque», la qualità architettonica della struttura, e la partecipazione del Comune «perché l’area in questione vale 32 milioni di diritti edificatori che sono della città di Salerno e che volevamo far diventare quote nella società che deve realizzare l’impianto». «La verità è che il Governo del disastro ambientale ci ha tolto le competenze per motivi clientelari ma non ha fornito neanche la certezza nei conferimenti di spazzatura necessari per fare l’investimento - urla De Luca - E i soldi utilizzati finora sono di Salerno: li ha dati la Regione non c’entra la Protezione civile o altro. Se poi tutti questi elementi cambieranno, potremmo tornare a parlare dell’inceneritore in città». «L'asse De Luca-Udc-area Carfagna boicotta il termovalorizzatore - il comunicato dei coordinatori del Pdl Russo e Iannone - È un asse cementato soltanto da personali avversioni verso Cirielli. Quando la debolezza diventa palese i deboli cercano di sommarsi sperando di costituire una piccola forza. A nostro giudizio la somma di raggruppamenti deboli e di visioni miopi costituiscono solo una grande debolezza, il tutto in danno ai cittadini. Si cerca così di osteggiare la gara per la costruzione del termovalorizzatore».

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