Rottura sui rifiuti, Sibilla verso la linea dura
È di nuovo rottura. Torna il muro contro muro tra «IrpiniAmbiente» e i sindacati. La speranza di trovare un’intesa e chiudere la vertenza per l’acquisizione del personale del comparto rifiuti è durata lo spazio di poche ore. La brusca frenata e la nuova - questa volta inattesa - inversione di marcia è provocata dalla lettera con la quale le organizzazioni sindacali - pur apprezzando le aperture arrivate dal soggetto unico di gestione - ribadiscono l’opportunità che "venga mantenuto l’attuale contratto Federambiente. La nota viene accolta da «IrpiniAmbiente» come l’espressioni di una volontà si interrompere le trattative. Va su tutte le furie il presidente dell’amministrazione provinciale Cosimo Sibilia che ribadisce la necessità di andare avanti, senza esitazioni: troppo importante la questione per consentirsi passi falsi. Il presidente - che aveva favorito la ripresa del dialogo - crede fortemente nel percorso avviato e sarebbe pronto anche politicamente ad andare fino in fondo. La cronaca dell’ennesima giornata febbrile e carica di tensioni racconta di un accordo che sembrava ad un passo. La svolta in negativo comincia con il vertice nel quale Cgil, Cisl, Uil e Ugl esaminano le aperture arrivate nel corso dell’incontro informale con «IrpiniAmbiente». I sindacati ribadiscono la necessità di mantenere il contratto Federambiente pur dichiarando «l’impegno a discutere su come armonizzare le differenze tra i due contratti» e pongono una serie di dubbi riguardo la reale volontà di proseguire lungo il percorso della provincializzazione con una società a totale capitale pubblico. «Rifuggiamo - evidenziano i segretari di Cgil, Cisl, Uil e Ugl - da ogni tentativo che tenti di rimettere tutto in discussione: la provincializzazione era e resta una decisone già presa, che tutti siamo chiamati ad onorare». La nota - nella quale le organizzazioni di categoria sottolineano l’impegno extra dei lavoratori nonostante il blocco degli straordinari - ottiene l’effetto contrario rispetto a quello di riaprire ufficialmente la trattativa. I vertici di «IrpiniAmbiente» attraverso un’altra nota evidenziano l’impossibilità di proseguire il dialogo: evidenziano - come anticipato dal «Mattino» - i passi in avanti fatti nella trattativa, soprattutto in merito allo spazzamento, «ultima alternativa possibile per giungere ad un accordo». «La società - ribadiscono - ha dimostrato ampia flessibilità, accordando quanto richiesto in merito agli esuberi, allo spazzamento, al Tfr ed agli elementi retributivi, aggiungendo, per i consorzi e le relative articolazioni societarie, il passaggio dei dipendenti da part-time a full-time, la costituzione di un apposito bacino dove far confluire i dipendenti a tempo determinato per successivi impieghi e l’istituzione di un tavolo tecnico». Quindi, la doccia fredda: «Il comunicato delle parti sociali rappresenta un elemento ostativo a qualsiasi trattativa e alla realizzazione completa del percorso. Sembra pretestuoso condizionare il tutto all’applicazione di un contratto, considerato che nell’ultimo incontro è stata motivata con dati di fatto l’impossibilità di aderire all’applicazione del contratto Federambiente». Una posizione condivisa dall’ex presidente del Cosmari Av1, Antonio Caputo: «L’apertura della società ”Irpiniambiente” va apprezzata. Appare pretestuosa la chiusura dei sindacati sull’applicazione del contratto Federambiente. Auspico una ripresa immediata del dialogo per chiudere positivamente la vertenza nell’interesse delle comunità: è indispensabile far decollare il sistema». La trattativa resta al palo. L’unica certezza, a tre giorni dal Natale, vede le strade invase dai rifiuti.