Stop alla raccolta, la Regione attacca il Comune
Anche oggi i turisti passeggeranno tra duemila tonnellate di rifiuti: l’Asia, infatti, potrà portare 400 tonnellate a Santa Maria, 100 a Tufino e le solite 700 a Chiaiano, in tutto potrà quindi sversare le 1200 tonnellate della produzione giornaliera senza riuscire a smaltire nulla dell’arretrato. Una situazione gravissima di cui Regione e Comune si rimpallano la responsabilità. Dopo una giornata di accuse reciproche l’assessore Comunale, Paolo Giacomelli ha diramato una nota nella quale annuncia: «Come amministrazione da ora in avanti ci tuteleremo in tutte le sedi». Si potrebbe arrivare, dunque, alla querela. L’assessore regionale Giovanni Romano in giornata aveva accusato l’amministrazione sostenendo: «Per risolvere l’emergenza della città di Napoli ci siamo assunti la responsabilità di aumentare le quote di conferimento destinate ad Asia, ma l’azienda non è stata in grado di sfruttarle e quindi 1200 tonnellate che potevano essere sversate dal 15 dicembre scorso sono rimaste a terra». Immediata la replica dell’amministratore delegato dell’Asia, Daniele Fortini: «Da tre mesi ormai Asia è sotto bombardamento della macchina del fango che per coprire gravissime responsabilità altrui, giustamente individuate dal presidente Caldoro nella fragilità e rigidità del ciclo dei rifiuti, arriva sempre a individuare l’azienda del comune di Napoli come unica colpevole». A mancare, sottolineano il Comune e la sua azienda, sono gli impianti dove portare la spazzatura. E non finisce qui: Romano con una nota ha sostenuto che il lavoro degli impianti di tritovagliatura è stato rallentato dalla protesta dei lavoratori che, secondo lui, sarebbero stati in agitazione perché non avrebbero ricevuto la tredicesima. Ricostruzione smentita seccamente dai sindacati. Il responsabile di settore della Cgil, Massimo Salvatore, spiega: «Le tredicesime sono state pagate regolarmente. Romano non è informato». E Vittorio D’Albero conferma: «Tutti i lavoratori di Asiahanno ricevuto il dovuto». Ma la polemica non si placa: l’assessore Romano, infatti, sostiene, come aveva già fatto Caldoro, che è stato registrato un calo di conferimenti in occasione delle partite del Napoli in notturna. L’Asia ricostruisce diversamente la vicenda e ricorda che proprio in concomitanza con l’incontro del Napoli con il Genova ad Acerra si sono rotti due carri ponte e quindi da Tufino non sono partiti rifiuti: l’impianto è rimasto intasato. E la battaglia dei rifiuti non sembra destinata a placarsi anche perché a quanto pare, non ci saranno nei prossimi giorni i più volte richiesti sversamenti a San Tammaro, l’unica discarica prossima alla provincia di Napoli. A impedirli sarebbe stata l’opposizione del presidente Zinzi. La Regione vorrebbe che i rifiuti di Napoli finissero a Sant’Arcangelo Trimonte o a Savignano. Ipotesi che non piace all’Asia: per portare la spazzatura a Savignano bisogna coprire 262 chilometri, per Sant’Arcangelo 208 «Dovremo tenere gli autisti alla guida per almeno 13 ore, sette lavorate per raccogliere i rifiuti e altrettante per le operazioni di sversamento – spiega l’azienda - Questo è vietato dal contratto di lavoro e dalle leggi dello Stato». Una boccata d’ossigeno potrebbe arrivare dalla Toscana che ha accettato di accogliere 150 tonnellate di rifiuti tritovagliati (lavorati dagli Stir) per tre mesi.