Cava Mastroianni, apertura di Bertolaso
Non è durato a lungo il faccia a faccia tra il sottosegretario Guido Bertolaso e il sindaco di Caserta Nicodemo Petteruti, ma l’apertura di credito alla fine c’è stata. «È vero che la cava Mastroianni è indicata nel decreto legge del Governo tra i dieci siti regionali in cui poter allestire una discarica, ma non è detto che l’indicazione si tramuti in progetto concreto» spiega il primo cittadino subito dopo esser uscito dall’ufficio del neo sottosegretario. «Chiaramente Bertolaso - specifica Petteruti - non ha depennato l’ipotesi della cava Mastroianni. Ma nè io, nè l’assessore Luigi Del Rosso che ha partecipato all’incontro pensavamo di venire a Napoli e ottenere subito il massimo». Inizia insomma una fase, già vista in passato, di incontri politici e tecnici propedeutici ai lavori di realizzazione dell’invaso, se mai partiranno. Ma questa volta, rispetto al periodo che precedette la firma del protocollo di intesa per l’apertura di Lo Uttaro (era il novembre del 2006), c’è qualche elemento che Bertolaso, uno dei firmatari di allora, non può ignorare. «Al sottosegretario abbiamo ricordato quel documento sottoscritto un anno e mezzo fa che lui non ha assolutamente “disconosciuto” - afferma il sindaco Petteruti (foto in basso) - ha dovuto però prendere atto che qualcosa è cambiato, visto il sequestro penale tuttora operante della discarica di Lo Uttaro e le sentenze sfavorevoli al sito emesse dal giudice civile». Bertolaso potrà ignorare le lamentele dei sindaci, come ha già fatto in passato, ma non le decisioni della magistratura, avrà pensato Petteruti che ieri sera, infatti, appariva moderatamente soddisfatto. «Il sottosegretario è appena arrivato, diamogli il tempo. Ma il dialogo con lui è aperto e andrà avanti. Da parte sua c’è la volontà di non forzare la situazione, staremo a vedere, ma siamo fiduciosi» conclude il sindaco. La cava Mastroianni, quindi, potrebbe non diventare la seconda discarica di Caserta aperta in poco più di un anno, considerando appunto la storia travagliata del vicino sito di Lo Uttaro: l’ipotesi che al momento sembra maggiormente praticabile è quella di Ferrandella, località del Comune di Santa Maria la Fossa dove già esiste il sito di stoccaggio provvisorio e dove, a poca distanza, sorgerà il termovalorizzatore. Una scelta che potrebbe essere dettata anche da ragioni di carattere logistico e di convenienza economica: l’impianto che brucia i rifiuti necessita di una vicina discarica dove sversare gli scarti. Nei pressi di Ferrandella ci sono poi altri due siti, Parco Saurino e Marruzzella (due ex discariche), attrezzati per fungere da aree di trasferenza, luoghi dove parcheggiare provvisoriamente i rifiuti nell’eventualità di una crisi. Nei prossimi giorni si capiranno le intenzioni di Bertolaso ma, a sentire Petteruti, sembra che il sottosegretario non voglia ripetere gli errori di valutazione commessi nemmeno un anno fa: era il mese di aprile del 2007 quando Lo Uttaro aprì proprio per volere di Bertolaso che poi lasciò per divergenze di vedute con il ministero dell’Ambiente.