Sanità e rifiuti, la Provincia non fa più sconti
Vertenza immondizia: ecco le aspettative
«Nessun intento polemico. Ma io di sanità voglio discutere ancora, per migliorare e risolvere i problemi. E voglio farlo parlando senza remore anche con la mia parte politica, ricordandolo in un giorno di festa come quello della inaugurazione della Città Ospedaliera. Perché io rappresento le esigenze, le speranze e i diritti dei cittadini della provincia di Avellino: da Rotondi a Montoro Inferiore, da Marzano di Nola a Monteverde».
Il giorno dopo Cosimo Sibilia, senatore Pdl e presidente della Provincia, torna sul monito che ha lanciato in pubblico, davanti al presidente Caldoro e al sub-commissario alla Sanità, Zuccatelli, al collega senatore Calabrò, ai parlamentari nazionali e regionali. «Non dimentichiamo l’Alta Irpinia», ha detto nella sostanza Sibilia.
A cosa si riferiva, nello specifico, presidente Sibilia? «Io parto dalle considerazioni del presidente Caldoro che parla, a proposito del piano regionale ospedaliero, dell’obiettivo di una sanità di qualità, che razionalizzi gli sprechi ma che offra servizi».
E allora? «Mi chiedo, con il piano ospedaliero campano si otterrà questo per Bisaccia e Sant’Angelo? Saranno punti di assistenza e di accesso alla Città Ospedaliera, in grado di garantire l’assistenza primaria qualificata al di là delle destinazioni per ciascuna struttura? Nessuno vuole gli ospedali sotto casa, ma nemmeno si può pensare che si possa morire lungo il tragitto che porta alla Città Ospedaliera. Per il resto, è ovvio, come cittadino e amministratore, gioisco per la realizzazione di un’opera così importante e di una specializzazione così elevata come quella del Moscati».
Lo dica: la sua è stata una critica. «No, se parlare delle aspettative e dei diritti dei propri territori è criticare, allora siamo fuori strada. Ho chiesto a Zuccatelli di ascoltarmi, l’altro ieri, proprio perchè serenamente chiedo che venga fatto il massimo ed il meglio per i presìdi Di Guglielmo e Criscuoli. Il diritto alla salute deve essere garantito, anche se con modalità di accesso e specializzazione diverse per zone, a tutti i cittadini. La rete dell’assistenza deve essere efficace, agile, senza smagliature».
Crede allora che sia possibile ancora fare qualcosa, magari nel modo in cui sperano ed attendono amministratori e popolazioni di quella parte della provincia irpina? «Io non sono un tecnico, io pongo una questione che attiene alla rappresentanza del mio territorio. I tecnici studino le situazioni, individuino i punti di criticità, convincano delle bontà delle scelte, migliorino quello che è migliorabile. Io sono pronto a sedermi ad un tavolo per parlarne». Non è stato lei a prendere già l’iniziativa dell’incontro? «Sì, l’ho annunciato. Entro il mese di gennaio ci vedremo a Palazzo Caracciolo: dal presidente Caldoro a Calabrò, da Zuccatelli agli altri soggetti interessati e rappresentativi dei territori, per completare l’opera. Fatta la Città Ospedaliera occorre essere davvero certi che ogni aspetto relativo agli ospedali dell’Alta Irpinia possa essere concordato e posto in essere con il massimo della razionalità. E tenendo conto, prima di tutto, del diritto alla salute. Non è possibile pensare a figli di un Dio minore solo perchè non si vive ad Avellino, malgrado qui si parli di una fetta di territorio molto ampia e distante dal capoluogo».
Presidente Sibilia, intanto questi ultimi giorni dell’anno sono importanti e incandescenti per la vertenza rifiuti. Come andrà a finire? «Guardi, io sono preoccupato ma al tempo stesso fiducioso. Preoccupato perchè certi atteggiamenti elusivi ed ostruzionistici posti in essere da una parte dei lavoratori mi hanno deluso rispetto allo sforzo posto in essere dall’Amministrazione Provinciale, rispetto al percorso di assorbimento attuato attraverso Irpiniambiente. Su questo, come ho detto, da amministratore non posso transigere. Possiamo discutere di tutto e di tutti, ma senza trucchi. Fiducioso perchè, se ci si siede al tavolo senza pregiudizi, le soluzioni si possono trovare. La Provincia è pronta a fare la sua parte».
Quali sono i problemi più seri? «Contratto e spazzamento i più ostici, ma non sono irrisolvibili, così come quello delle garanzie operative. Abbiamo tutti il desiderio di una società provinciale che funzioni, che sia efficiente, che non vada in deficit. Intanto prendo atto che proprio ieri i lavoratori rappresentati da tutte le più importanti sigle sindacali hanno annunciato in un volantino che intendono ripulire città e comuni entro Natale. Una buona assunzione di responsabilità, una conditio senza la quale non sarebbe possibile riprendere la trattativa».
Crede che la vertenza si possa risolvere entro Natale? «Me lo auguro. Ma si tenga anche conto del passaggio in aula alla Camera, martedì 21, del decreto rifiuti. Se ci fosse un leggero ritardo, non staremo lì ad impiccarci. Ma l’obiettivo è quello che i giorni successivi al Natale siano, necessariamente, quelli decisivi».