Canali e inquinamento polemica col Consorzio
Castel San Giorgio. L’atto di accusa del sindaco di Castel San Giorgio, Franco Longanella, sui veleni della Caviola riversatisi su circa cento ettari di terreno costringendo alla paralisi economica centinaia di agricoltori della zona, provoca la risposta stizzita del Consorzio di Bonifica. Con una luna lettera inviata a vari enti e anche al Comune di Castel San Giorgio il commissario del Consorzio precisa ruoli e attività dell’ente da lui guidato. «Il Consorzio già dall'anno 2007, in adempimento ai propri compiti di monitoraggio ambientale ed idraulico del reticolo idrografico di competenza, segnalava, la presenza di scarichi fognari nel territorio di Castel San Giorgio, provenienti dai centri urbani di C.S. Giorgio e Siano, nel canale consortile dei Mulini ed invitava le due Amministrazioni Comunali a rimuovere ad horas gli abusi rilevati. Nel mese di agosto del 2007 il Comune di Siano comunicava all'Ente consortile il trasferimento del proprio servizio idrico integrato alla Gori e che, pertanto, la responsabilità della gestione della rete idrica e fognaria era da attribuire alla società. Il Consorzio di Bonifica nell'aprile 2010 effettuava, congiuntamente ai tecnici del Genio Civile di Salerno, un sopralluogo lungo il canale dei Mulini, accertando che il canale in questione è ancora recapito finale di reflui non depurati provenienti da reti fognarie dei Comuni di Siano e Castel San Giorgio, non immessi nel collettore comprensoriale destinato all'impianto di depurazione di Nocera Superiore ed abusivamente scaricati nel canale consortile. Oltre al canale dei Mulini. Solo negli ultimi anni nel territorio comunale di Castel San Giorgio sono stati rilevati 25 abusi, di cui 12 hanno riguardato scarichi di acque reflue ed i rimanenti 13 abusi edilizi». Alla lunga nota del Consorzio un primo commento arriva dall’assessore alla manutenzione Michele Salvati: «Invece di attaccarsi a note formali - spiega l’assessore - il Consorzio farebbe bene a spiegare in che modo e che tipo di acqua fornisce ai nostri agricoltori visto che in alcune parti del territorio i canali del Consorzio non sono irregimentati e scorrono a cielo aperto e molto spesso si gonfiano di acqua proveniente proprio dal Solofrana. Alcuni lavori proprio del Consorzio, poi, sono stati realizzati per ridurre le portate verso Nocera Inferiore, ma creando seri problemi al nostro territorio».