Sibilla: "strade pulite dai rifiuti, poi discutiamo"
Tra rabbia, tensione alle stelle e accertamenti della Digos. La vertenza rifiuti ha raggiunto un livello di esasperazione tale da far temere una degenerazione dal punto di vista dell'impatto sociale. La rottura tra le parti è netta e appare, ormai, insanabile: né IrpiniAmbiente, tantomeno sindacati e lavoratori sembrano propensi a fare un passo indietro. Il muro contro muro tra le parti, però, potrebbe scatenare scenari inattesi e preoccupanti: l'ipotesi più probabile appare quella di un affidamento a ditte esterne per ripulire il capoluogo ed i comuni, con una successiva azione in danno all'Asa. Un provvedimento di forza che potrebbe far sentire i suoi effetti anche nell'ambito della procedura di acquisizione - da parte del soggetto unico provinciale - degli addetti del comparto. Il numero uno di palazzo Caracciolo Cosimo Sibilia - intervenuto alla sesta edizione di «Comuni ricicloni Campania», che Legambiente ha voluto organizzare nel capoluogo della virtuosa Irpinia - è apparso deciso ed intransigente. «Nel piano industriale - ha evidenziato - stiamo tentando di tutelare tutti i lavoratori, ma c'è un esubero di personale. Nessuno deve pensare, solo perché abbiamo una società a totale capitale pubblico, IrpiniAmbiente, di aver risolto tutti i problemi dal punto di vista occupazionale». Mentre l'Irpinia e il suo capoluogo vengono presentati come realtà virtuose in un contesto regionale difficile, la condizione della provincia - almeno del bacino dell'ex Cosmari Av1 - racconta una realtà diversa. Sono ancora 1500 le tonnellate di rifiuti in strada, oltre settecento delle quali solo nella città di Avellino. Le maggiori sofferenze si registrano nelle zone periferiche dove - abbandonato presso quelle che erano postazioni stradali della raccolta differenziata - si trova ogni genere di rifiuto, persino ingombranti e Raee. Sibilia conferma la disponibilità al confronto, ma «senza pregiudiziali»: «Non torniamo al tavolo se non saranno liberati dai rifiuti strade e marciapiedi. La presenza di cumuli di spazzatura in molti dei centri più grandi è una conseguenza di una vertenza contrattuale. In questo, stiamo scontando anche il passato, quando i rifiuti sono serviti persino a fare campagna elettorale». Il numero uno di palazzo Caracciolo non esclude la possibilità di «un ricorso a ditte esterne per una raccolta straordinaria, con una conseguente azione in danno all'Asa». Ma, sulla questione, ribadisce l'autonomia decisionale dei vertici di IrpiniAmbiente che - chiosa - «decideranno senza condizionamenti il percorso da portare avanti». Più morbida, invece, la posizione dell'assessore provinciale all'ambiente Domenico Gambacorta. «Ci auguriamo - ha evidenziato nel corso dei lavori di «Comuni ricicloni Campania» - che riprendano il dialogo e le trattative, che sono responsabilità dei vertici del soggetto unico di gestione. A loro è demandato il compito di spiegare che non vogliamo penalizzare nessuno, nè tantomeno qualcuno perderà il posto di lavoro: non ci sono rischi per i dipendenti dei consorzi e delle società. Il nostro obiettivo è avere le città pulite, senza rifiuti: auspichiamo, dunque, che possa prevalere, in questa fase delicata, il senso di responsabilità». L'assessore conferma l'impegno per far in modo che si arrivi pronti all'appuntamento del primo gennaio, quando verrà avviata la gestione provinciale del ciclo integrato. A riguardo, Gambacorta non manca un riferimento alla situazione finanziaria di IrpiniAmbiente: «La condizione è oggettivamente difficile, soprattutto perché si registra un ritardo negli incassi». Intanto, mentre il sindacato non reagisce alle dichiarazioni di Sibilia, ma preferisce mantenersi cauto - «è necessario ed urgente - evidenzia il segretario della Cisl Mario Melchionna - abbassare i toni della questione e riaprire il tavolo delle trattative, trovare un'intesa è interesse di tutti: in tal senso sarebbe auspicabile una mediazione dello stesso Sibilia che si è sempre mostrato vicino alle esigenze dei lavoratori». La lotta delle maestranze continua con il presidio nei pressi di palazzo Caracciolo che sbarca anche su facebook. Sul social network, infatti, è stato inaugurato il gruppo "Presidio permanente lavoratori settore ambiente Irpinia" che ha già raccolto un centinaio di adesioni. Nel frattempo, però, presso il gazebo montato di fronte a palazzo Caracciolo sono arrivati gli uomini della Digos, che hanno effettuato il riconoscimento dei presenti. La Procura, come è noto, aveva aperto, nei giorni scorsi, un fascicolo per fare chiarezza sulle modalità della protesta nei giorni caldi del blocco della raccolta. «Ci hanno comunicato - dicono i lavoratori - che, per la numerosa presenza, sarebbe stata necessaria anche l'autorizzazione della Questura oltre a quella del comune. Ma se pensano di intimorirci, sbagliano: non smobilitiamo, la nostra è una protesta pacifica e al massimo abbiamo lanciato qualche coro all'indirizzo dell'Amministrazione Provinciale».