Decreto caos la rivolta delle Province
Se ne riparlerà martedì, il decreto rifiuti verrà approvato solo la settimana prossima. Segnale che c’è ancora molto da limare da un punto di vista tecnico, ma soprattutto da quello politico. Da un lato il centrodestra non ha i numeri per approvarlo, dall’altro è scoppiata la rivolta delle Province a cominciare da quella di Napoli, tutte in quota Pdl. Le modifiche richieste non sono passate e così proprio alle Province rimane in carico la patata bollente della gestione e costruzione degli impianti. Mentre in mano al presidente della Regione Stefano Caldoro è rimasto il cerino acceso della nomina di commissari per la realizzazione delle stesse opere. Al momento la situazione è tesa. Luigi Cesaro, presidente della Provincia di Napoli con garbo ma in modo deciso spiega come stanno le cose: «La disciplina di partito mi impone un atteggiamento responsabile - racconta Cesaro, che è anche parlamentare del Pdl - La mia decisione di votare il decreto si basa sulla consapevolezza che i vertici del partito hanno preso impegni di adoperarsi in Senato perché vengano apportati correttivi che ritengo quanto mai necessari, specialmente a favore dei lavoratori impegnati nel settore». Il presidente si dice «invece soddisfatto della decisione che fino alla fine del 2011 la raccolta, spazzamento e trasporto dei rifiuti vengano continuate ad essere gestite direttamente dai Comuni, e che quindi, nei fatti, venga prorogato il passaggio di tali servizi alla Provincia». Cesaro sulla costruzione degli impianti è determinato. «Ribadisco poi ciò che ho più volte dichiarato in merito al termovalorizzatore di Napoli Est: bisogna velocizzare al massimo l’iter necessario per la sua costruzione. La Provincia ha provveduto da tempo ad adempiere a tutto ciò che era di propria competenza, e in merito ricordo che esiste piena convergenza con Regione e Comune di Napoli sulle misure da adottare». Il presidente mette quindi nel mirino Caldoro: «Bisogna fare in modo, ed in questo chiedo al Presidente della Regione, di farsi parte attiva, di giungere in tempi stretti alla nomina del commissario, senza attardarsi su falsi problemi che pregiudicano l’operatività. Non sono d’accordo con Caldoro quando afferma che sarebbe economicamente vantaggioso trasportare i rifiuti all’estero. Credo che su tale aspetto sia necessario fare delle analisi approfondite, non vorrei che in nome dell’emergenza possano essere adottate misure che alla lunga si dimostrerebbero economicamente dannose per i napoletani». Chi non voterà il decreto è Edmondo Cirielli, Pdl, deputato e presidente della Provincia di Salerno: «Il decreto non affronta minimamente le criticità - spiega - e per questo non lo voterò». Cirielli insiste: «Non si tiene conto del dramma dei tanti lavoratori del ciclo dei rifiuti che da mesi non percepiscono lo stipendio, perché i Comuni non versano la Tarsu ai Consorzi e alle società provinciali. È una vergogna che i Comuni usino i soldi versati dai cittadini per feste e luminarie natalizie e ci sia invece chi lavora ed è senza lo stipendio». Ogni riferimento al sindaco di Salerno Vincenzo De Luca forse non è puramente casuale.