Rifiuti, trattativa congelata. E scatta lo sciopero

Provincializzazione a rischio, IrpiniAmbiente temporeggia. Oggi si fermerà la raccolta
14 dicembre 2010 - Lidia Salvatore
Fonte: Il Mattino Avellino

Caos rifiuti. Mentre in Irpinia scioperano tutti i lavoratori del settore, per protestare contro le decisioni assunte dal soggetto unico provinciale in merito alla trattativa per la loro acquisizione, giovedì approda alla Camera - nell'ambito del percorso di conversione del recente decreto sull'emergenza rifiuti in Campania varato dal Governo - un emendamento che potrebbe stravolgere il percorso finora costruito. Il rischio maggiore è quello di rimettere in discussione le poche certezze di un sistema che rimane sull'orlo del baratro di una crisi senza fine. Le due questioni - quella provinciale e quella più generale - sembrano percorrere strade parallele che, però, inevitabilmente, si intrecciano e si condizionano a vicenda. Non è un caso, dunque, se i vertici di IrpiniAmbiente - dopo aver disertato il tavolo convocato in mattinata - hanno evidenziato - rispetto alla richiesta di un vertice ad horas che scongiurasse l'astensione degli addetti del comparto prevista per oggi - l'opportunità di aspettare l'evolversi del percorso parlamentare del Dl sui rifiuti. L'approvazione del testo presentato dal deputato del Pdl Paolo Russo stravolgerebbe, infatti, l'attuale impostazione e farebbe decadere la provincializzazione del ciclo integrato. Alle amministrazioni provinciali resterebbero in carico lo smaltimento e la gestione dell'impiantistica, mentre per raccolta, spazzamento e trasporto si farebbe un passo indietro, affidandoli nuovamente ai comuni, che rimarrebbero i soggetti riscossori di Tarsu e Tia. Di fatto, dovesse passare quest'emendamento - come da palazzo Caracciolo temono e hanno sentore - un'eventuale intesa sui termini per l'acquisizione del personale - da parta di IrpiniAmbiente - avrebbe il valore della carta straccia. Da questo punto di vista, potrebbe essere giustificato il profilo basso che il soggetto unico di gestione sta tenendo, da qualche giorno, sulla questione. Le organizzazioni di categoria - che auspicano non si proceda all'approvazione dell'emendamento Russo - invece, vanno avanti dritte e, dopo aver raccolto l'importante risultato della condivisione - da parte dei comuni - della loro posizione, confermano, con sempre più determinazione, lo sciopero previsto per quest'oggi. L'astensione prevede una manifestazione che prenderà il via, intorno alle 9, da piazza Kennedy per concludersi nei pressi di palazzo Caracciolo, dove i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl chiederanno di essere ricevuti dal presidente Cosimo Sibilia - che è, però, ancora impegnato a Roma nelle votazioni per la fiducia al Governo Berlusconi - o dall'assessore Domenico Gambacorta. Le motivazioni alla base della protesta restano essenzialmente quelle contrattuale e della gestione dello spazzamento. La posizione delle organizzazioni di categoria - che ribadiscono la necessità che il soggetto provinciale gestisca l'intero ciclo, dalla raccolta allo smaltimento, passando per lo spazzamento - hanno trovato un valido sostegno negli amministratori di Avellino, Mercogliano, Forino, Atripalda e Monteforte. Convocati in Prefettura (unitamente a Solofra che non ha partecipato ai lavori), al tavolo disertato da IrpiniAmbiente, i sindaci e loro delegati hanno ribadito di non voler gestire lo spazzamento, a meno di una richiesta esplicita della società provinciale. Gli stessi amministratori hanno chiesto, nel contempo, alle organizzazioni di categoria, senso di responsabilità e la necessità di evitare ulteriori disagi alle comunità. Ma la conditio sine qua non - convocare un vertice ad horas in Prefettura, nel quale IrpiniAmbiente prendesse coscienza delle posizione assunta dagli amministratori degli enti dove, oggi, il servizio di spazzamento è gestito dall'Asa - posta dai sindacati alla base della possibilità di revocare lo sciopero odierno è venuta meno per il rifiuto della società provinciale di riprendere la contrattazione a due giorni dalla discussione di un emendamento al Dl che potrebbe stravolgere le attuali impostazioni. A riguardo, i rappresentanti del sindacato mettono in evidenza i rischi che potrebbero derivare. «L'eventuale approvazione dell'emendamento Russo - evidenzia il segretario generale della Cgil Vincenzo Petruzziello - rimetterebbe tutto in discussione, ponendo a rischio non solo la continuità del servizio, ma anche il futuro occupazionale dei lavoratori del settore». «Si apre - chiosa il responsabile rifiuti della Uil Michele Caso - uno stravolgimento generale che penalizzerebbe, principalmente, la provincia di Avellino, l'unica ad aver fatto un passo sostanziale in avanti verso la provincializzazione del ciclo integrato».

In strada c’è ancora tanta spazzatura

Nell'attesa che si sbrogli la matassa e che si faccia chiarezza sulle competenze della gestione e sulla trattativa in corso tra IrpiniAmbiente e sindacati, lo sciopero odierno finirà per acuire un'emergenza che, in alcune zone della città capoluogo e di molti altri comuni, è tangibile nei cumuli di rifiuti stoccati lungo strade e marciapiedi. A terra ci sono ancora poco meno di mille tonnellate di immondizia: una quantità che può diminuire sensibilmente solo attraverso la revoca dello sblocco degli straordinari. La consapevolezza di una situazione difficile, che rischia di peggiorare, si è avuta anche nel corso del confronto in Prefettura, al quale ha partecipato anche l'ex presidente dell'Asa, oggi commissario liquidatore, Edoardo Volino. Le parti hanno convenuto che quella dei lavoratori è una posizione rigida, ma i disagi per gli operatori del settore sono all'ordine del giorno: non solo gli spogliatoi sono fatiscenti e con scarsa igiene e molti mezzi usurati e non a norma. Da giorni, i dipendenti dell'Asa lamentano anche il mancato funzionamento dell'impianto di riscaldamento e dell'acqua calda in uno degli spogliatoi.

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