Valanga di rifiuti su San Tammaro
da Napoli 12mila tonnellate
Cinquecento tonnellate al giorno fino al 26 dicembre. A conti fatti, dal 26 novembre a dopo Natale - cioè a partire dalla data in cui Regione Campania e Provincia di Caserta hanno sottoscritto l’intesa per le «quote di solidarietà» nell’emergenza rifiuti - nell’impianto di San Tammaro saranno confluite circa 12 mila tonnellate di immondizia proveniente dal Napoletano. «L’ultimo segnale di buona volontà e disponibilità», dicono da corso Trieste dove per altro i tecnici si stanno preparando ad approntare il piano di interventi, visto che dal primo gennaio saranno le Province a sovrintendere alla raccolta, allo smaltimento e alla gestione dei siti. Salvo modifiche. Modifiche che, a dire il vero, potrebbero essere ratificate già nei prossimi giorni considerato che, proprio ieri, la commissione Ambiente della Camera, grazie a un’intesa bipartisan Pd-Pdl, ha approvato un primo pacchetto di emendamenti che «resituisce» ai Comuni la responsabilità dello spazzamento e della raccolta spostando sugli enti comunali anche l’incasso della Tarsu che la legge 26 del 2010 aveva invece dirottato sulle Province. Vedremo. In ogni caso, resta centrale il ruolo dell’impianto di Maruzzella, fra i più capienti della Campania, nel tamponare la fase emergenziale che da oltre due mesi sta paralizzando Napoli e l’hinterland partenopeo. Nella sola giornata di domenica, sono state circa 1100 le tonnellate di spazzatura accumulate lungo le strade di Napoli. Il quantitativo di rifiuti non raccolto è ormai stabile da circa quattro giorni perché non si riesce a far fronte allo smaltimento della produzione quotidiana che, in prossimità delle festività natalizie, però, inizia pure ad aumentare. Ecco perché oltre alla discarica di Chiaiano, Napoli «confida» molto sul sito di San Tammaro. Eppure, lo scorso 5 dicembre, allo scadere dei primi dieci giorni (decorsi dal 26 novembre) «offerti» da Caserta per accogliere 250 tonnellate al giorno da Napoli, era stato proprio il sindaco di San Tammaro, Emiddio Cimmino, ad avvertire: «Basta, stop ai rifiuti da Napoli. Siamo stati solidali di fronte all’emergenza, ma Caserta non è la pattumiera di nessuno e di questo se ne devono convincere tutti una volta e per sempre». Tutto risolto? Macché. Passano 24 ore e la Regione ha bussato nuovamente alle porte della Provincia di Caserta chiedendo la disponibilità di 1000 tonnellate al giorno dal 6 al 15 dicembre. Davanti alle resistenze di corso Trieste si è pensato di seguire un’altra strada: 500 tonnellate al giorno fino al 26, poi basta. La quota è «bilanciata» da una corsia preferenziale offerta a Caserta sulle confluenze al termovalorizzatore di Acerra.