Rifiuti, fino a domenica per uscire dal tunnel

Blasco convoca d'urgenza Russo e Volino. Oggi riprende la trattativa. Pdl e Udc, ancora scontro
9 dicembre 2010 - l.s.
Fonte: Il Mattino Avellino

Accelerare la raccolta dei rifiuti accumulati per favorire un recupero dall’emergenza in tempi rapidi. In strada ad Avellino e in molti comuni c’è ancora una quantità di immondizia di molto superiore alle mille tonnellate. Preoccupato per una ripresa dell’attività dell’Asa al rallentatore, il prefetto Ennio Blasco ha riunito - nonostante il giorno festivo - il presidente dell’azienda Edoardo Volino e l’amministratore unico di «IrpiniAmbiene» Francesco Russo presso il Palazzo di Governo. Un tavolo d’urgenza per fare il punto della situazione e definire le tappe attraverso cui superare la fase di difficoltà che la città e gli altri comuni del bacino dell’ex Cosmari Av1 stanno attraversando in seguito della protesta degli addetti del settore. Dal confronto in Prefettura sono emersi segnali confortanti: le parti sono apparse convinte della possibilità di superare l’emergenza al massimo entro i primi giorni della prossima settimana. Una soluzione praticabile - ha spiegato il presidente Volino - attraverso «la messa a punto di una buona parte del parco mezzi della società». Circa il 60% dei mezzi di proprietà dell’Asa è, infatti, in officina: gli addetti, rientrando dall’agitazione spontanea senza garanzie rispetto alle proprie richieste, si sono rifiutati di scendere in strada con mezzi non a norma. I vertici della società si sono visti garantire un ulteriore credito dalle officine per tamponare questa nuova fase emergenziale. Ma la situazione finanziaria dell’azienda - oggi in liquidazione - è ormai al limite. Non ci sono fondi per pagare non solo gli stipendi e le tredicesime degli operatori, ma neanche le spese di carburante per consentire ai mezzi di scendere in strada e svolgere il regolare servizio. Dall’ex presidente, oggi commissario liquidatore dell’azienda di viale Italia è arrivata, quindi, una nuova sollecitazione a «IrpiniAmbiente» a trasferire all’Asa almeno un milione di euro per far fronte alle spese più urgenti. Russo ha assicurato che, già nella giornata odierna, sarà effettuato un primo bonifico per tamponare le urgenze finanziarie e ha pure confermato di avere in corso una serie di contatti con diversi istituti di credito per ottenere una forte anticipazione che possa dare ossigeno anche alla società di viale Italia. Volino, però, non manca di esprimere preoccupazione per il futuro del soggetto unico provinciale di gestione. «”IrpiniAmbiente” - dice - corre il rischio di seguire le orme dell’Asa e di essere fortemente dipendente dal credito bancario». Per superare la fase emergenziale derivante dalla protesta degli addetti dell’Asa e degli altri soggetti impegnati nelle attività legate al ciclo integrato, gli amministratori di Montoro Superiore e Venticano hanno dato mandato ad alcune ditte private di raccogliere i rifiuti accumulati. Da «IrpiniAmbiente» è arrivata l’autorizzazione a trasferire e stoccare l’immondizia raccolta presso lo Stir (stabilimento di trito vagliatura e imballaggio rifiuti, ex impianto Cdr) di Pianodardine. Entrambi i Comuni hanno annunciato che decurteranno - dai pagamenti dovuti alla società provinciale - quanto speso per superare questa fase di forte difficoltà. Un percorso che potrebbe essere seguito anche da altri comuni. Oggi riprenderà il confronto con i sindacati per definire le condizioni dell’acquisizione del personale da parte della società provinciale costituita per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti. Se, da un lato, le organizzazioni di categoria hanno annunciato di auspicare che i rappresentanti di «IrpiniAmbiente» mostrino la stessa disponibilità dei lavoratori e che si riprenda la discussione senza alcuna pregiudiziale, l’amministratore unico Russo ribadisce che «abbiamo già mostrato una serie di aperture, evidenziando ai rappresentanti delle parti sociali che abbiamo l’obbligo di applicare il contratto Fise perché previsto dal piano industriale della società». Non appare affatto semplice, però, trovare un punto di intesa tra le posizioni delle due parti. Senza una soluzione, si rischia un nuovo scontro e la possibilità di un’ulteriore protesta dei lavoratori del settore. In attesa della ripresa della discussione, restano confermati il blocco degli straordinari e lo sciopero di tutti gli addetti del comparto, indetto per il 14 dicembre.

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