Bertolaso incontra i sindaci e sigla una tregua su Chiaiano
Tregua fino a domani. Oltre 4 ore di trattativa in Prefettura hanno portato a una mediazione tra i manifestanti e i sindaci della zona di Chiaiano e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Guido Bertolaso. Domani mattina, i tecnici dell'Arpac entreranno nella cava di Chiaiano per una verifica delle condizioni del sito. Con loro anche i 5 tecnici nominati dai Comuni, tra cui un vulcanologo e un esperto di venti per valutare gli impatti ambientali sugli ospedali.
Se entro venti giorni si stabilirà l'idoneità della cava alla costruzione di una discarica, con un tavolo tecnico istituito per decreto, lo Stato potrà procedere nel percorso stabilito. Una mediazione fragile, chiesta dai sindaci e ottenuta da Bertolaso, e che dovrà essere sottoposta al via libera della piazza. Perché la scommessa giocata in Prefettura è che i rappresentanti politici siano i veri interlocutori di una protesta che ha assunto caratteristiche complesse.
Nel corso della riunione si è parlato anche di infiltrazioni della camorra nelle proteste, ma la tesi emersa è che i clan non stiano giocando alcun ruolo. E per fugare qualunque dubbio il sindaco di Marano ha detto in Prefettura: «Se temete una speculazione edilizia sulla cava, siamo pronti a chiedere l'estensione del parco anche a questa zona». Non da escludere, invece, la presenza di qualche elemento criminale. L'incontro si è chiuso con un accordo tra i sindaci di Marano e Mugnano e i rappresentanti del Comune di Napoli: il vicesindaco Sabatino Santangelo, l'assessore Gennaro Mola e il presidente della municipalità di Chiaiano Carmine Malinconico. Non lo hanno firmato i rappresentanti dei comitati dei cittadini che sono usciti dalla Prefettura rinviando la valutazione all'assemblea notturna svoltasi davanti al presidio di Cupa di cane e che è stata aggiornata a domani pomeriggio.
Malinconico spiega che il giudizio sulla discarica non cambia: «Ci siamo solo detti d'accordo a consentire gli accertamenti tecnici, non a rimuovere totalmente i blocchi. Le posizioni erano diverse anche sull'ordine pubblico: noi abbiamo chiesto che le forze dell'ordine sgombrino il campo, ma non ci hanno dato alcuna assicurazione». I sindaci hanno anche avvertito che, nel caso in cui alla fine delle analisi il sito risultasse idoneo, chiederanno la riconvocazione del tavolo.
In Prefettura era stato convocato in precedenza anche il sindaco di Serre, Palmiro Cornetta. Poco propenso alla trattativa: «Ci mettono la pistola alle tempie e dobbiamo dire signorsì? ». Ma all'uscita, il clima era più disteso: entro dieci giorni i tecnici ambientali potranno verificare le condizioni del sito di Valle della Masseria.