No ai rifiuti, l'ultima resistenza
Oggi si riunisce il Comitato "Protesta pacifica ma vera"
SERRE. L’ingresso principale per Macchia Soprana, la strada di Tempone del Castello, è pronta perché i camion carichi di rifiuti possano tornare a percorrerla. I danni creati dalla frana sono stati tamponati e aggiustati. Si tratta di aspettare qualche giorno per far compattare meglio la sede stradale. Il sindaco rimane fermo sulla sua posizione che è quella di consentire il transito solo ai camion-autobotte che trasporteranno il percolato dalla discarica verso i centri di smaltimento. Le trattative intavolate ai massimi livelli, direttamente dal premier Silvio Berlusconi e dal ministro dell’ambiente Stefania Prestigiacomo, sono ancora ferme. Anche Palmiro Cornetta vuole verificare se l’attuale governo rimarrà in sella e potrà così onorare gli impegni presi. Nel frattempo il primo cittadino continua a svolgere la sua azione definita di «contenimento istituzionale». Il comune ha nominato i tecnici di sua fiducia che dovranno valutare lo "stato" della discarica. Sono il geologo Giuseppe Parlato, lo zoologo Gabriele Di Filippo, l'ingegnere Gemignano Mancati e l'agronomo Michele Marino, già direttore di Macchia Soprana e attualmente direttore della sezione agraria del consorzio di bonifica Sinistra Sele. In collaborazione con altri tecnici inviati dal ministero dell’ambiente dovranno analizzare anche la situazione, denunciata ultimamente, del percolato che arriverebbe direttamente nel fiume Sele. C’è del percolato, che è il liquame nel quale si sciolgono i rifiuti anche tossici, che è intubato o incanalato spontaneamente nel fiume. Delle foto, che mostrano tubi che sfociano nel fiume, sono in circolazione a Serre e su Youtube è in rete un video che mostra i vistosi ruscelli che dalla discarica portano i liquami direttamente nel Sele. Un’attività dispendiosa, quella di captazione del percolato, che costa due milioni e mezzo di euro all’anno solo per condurre il percolato lontano dalle acque che alimentano la diga di Persano, le cui acque finiscono nel mare di Paestum e vengono utilizzate per irrigare i quarantamila ettari della piana del Sele. Di tutto questo si tornerà a discutere stasera, alle 19 presso la biblioteca comunale, in un incontro organizzato da un comitato popolare. «Dopo le promesse non mantenute e l’inutile sacrificio della nostra terra – dice Baldassarre Chiaviello, organizzatore della serata – Macchia Soprana riapre nel silenzio complice di molti, con i lavori della strada d’accesso terminati e i mezzi meccanici necessari per l’ampliamento già a disposizione e parcheggiati nel piazzale. Io chiamo a raccolta chi vuole organizzare una protesta pacifica e vera». Il 13 dicembre ci sarà la visita annunciata dell'assessore regionale Romano. Sarà l’occasione per l’ultimo punto della situazione prima di andare verso le scelte definitive sulle quali è certo il coinvolgimento del comune di Postiglione, distante non più di 30 metri, che potrebbe essere chiamato a farsi carico del raddoppio dell’area se Cornetta continua a rifiutare i 12 milioni di euro che direttamente Silvio Berlusconi gli ha messo sul tavolo. «Ho rifiutato i 12 milioni di euro per la compensazione ambientale purché si chiuda per sempre la discarica di Serre», ha raccontato il sindaco. Ha aggiunto un no alla riapertura della discarica di Macchia Soprana per altri tre anni. «A Berlusconi ho anche spiegato che i milioni dovevano essere quindici e dovevano essere già accreditati alla tesoreria comunale». Insomma Cornetta resiste con le carte bollate così come ha fatto con Cirielli ricorrendo al Tar contro il nuovo piano rifiuti provinciale che prevede di riaprire Serre fino al 2013.