«Troppi ostacoli, non ce la faremo Ma la colpa non è del premier»
Prima di tutto si toglie un sassolino dalla scarpa: «Asìa non ha i mezzi per togliere i rifiuti da terra a Napoli in due giorni. Se io dessi le destinazioni dove sversare non ce la farebbero. Al Comune mentono sapendo di mentire. Basta pensare che a Chiaiano scaricano mediamente 150 tonnellate in meno di quello che potrebbero». Giovanni Romano, assessore regionale all’Ambiente e sindaco di Mercato San Severino è al lavoro.
Insomma assessore, il piano Berlusconi scade tra 48 ore e Napoli resterà sporca, cosa è successo? «Sì, non ce la faremo. Ma Berlusconi c’entra poco. Slitta di 5-6 giorni la prossima settimana sarà tutto a posto. E soprattutto sarà un Natale normale e pulito».
Perché queste difficoltà? «Tutti conosciamo la buona volontà che anima Berlusconi, sui rifiuti scadenze perentorie sono difficili da programmare perché la materia è imponderabile. Il rallentamento è tecnico solo oggi chiuderemo con la Puglia che giustamente vuole verificare cosa gli diamo, se tutto va bene si parte domani».
Perché il condizionale? «Non siamo più in emergenza, non abbiamo poteri straordinari, non abbiamo deroghe e nemmeno le vogliamo. La burocrazia è una palude e raccogliamo il non fatto di 10 anni di altre amministrazioni. Con Bertolaso era facile, aveva i poteri. Dobbiamo abituarci a gestire la normalità per ritornare a essere normali. Tanti anni di commissariamento hanno deresponsabilizzato gli amministratori».
Come se ne esce? «Il tema è che Napoli e la provincia non riescono a sversare tutto ciò che producono abbiamo un delta di 700 tonnellate. Occorre almeno una discarica, secondo me due». Non è che la legge sulla provincializzazione dei rifiuti non ha tenuto conto delle specificità dei singoli territori? «Premessa storica. La legge è stata fatta dal consiglio regionale che sosteneva Antonio Bassolino».
Che fare? «Il Natale sarà normale e pulito, preoccupa la prospettiva, abbiamo 36 mesi da gestire sapendo che non siamo autosufficienti. Riguardo alle altre province il ragionamento che fanno è semplice: perché volete dare a noi quello che non siete stati capaci di dare a Terzigno perché bloccati da una protesta di piazza?».
Assessore il piano c’è? «Sì, ha tre step: il primo, due discariche comprensoriali. Le aree più o meno sono state individuate si tratta della zona metropolitana della città. Bisogna fare prestissimo nel decidere, i due invasi devono essere capaci di contenere 250mila tonnellate di rifiuti ciascuno».
Qual è il secondo step? «Bisogna mantenere in piedi il sistema dei rifiuti fuori regione, in particolare all’estero. Con la Spagna e la Scandinavia si chiuderà presto e risparmieremo perché costerà meno di 100 euro a tonnellata mandare i rifiuti da quelle parti».
Il terzo punto. «La differenziata, abbiamo avuto l’incontro con la Prestigiacomo su Napoli, ora ci sono i soldi, quelli che non ci sono mai stati: ben 150 milioni. E non solo Napoli deve muoversi molti grandi Comuni della provincia e del casertano. Se la facessero bene la differenziata i rifiuti diminuirebbero del 30 per cento».