Terzigno, raid e camion bruciati, torna la violenza
Boscoreale, a fuoco il portone del Municipio
Terzigno. È di due attentati incendiari agli autocompattatori e un tentativo di dare alle fiamme il portone del municipio di Boscoreale il bilancio di una notte di violenze nei pressi della discarica Sari, nel cuore del Parco Vesuvio. Erano circa le quattro quando due autocompattatori, che avevano già scaricato i rifiuti nella discarica, sono stati bloccati e gli autisti sono stati costretti a lasciare i mezzi con la forza. Poi gli autori dell'assalto hanno cosparso i camion di benzina e gli hanno dato fuoco. I vandali, circa una ventina secondo le testimonianze degli autisti, avevano i volti coperti da passamontagna e sciarpe ed erano armati di bastoni. Più o meno alla stessa ora, qualcuno ha tentato di bruciare la porta del palazzo comunale di Boscoreale. Due copertoni imbevuti di benzina sono stati incendiati dinanzi all'ingresso del municipio provocando fiamme altissime. La pattuglia di polizia locale, che stava compiendo controlli agli autocompattatori, per una pura casualità si è trovata a passare per Piazza Pace, dinanzi alla sede del Comune, ed ha dato l'allarme in modo tempestivo. Nella mattinata di ieri, i camion incendiati sono stati rimossi, mentre il portone del Comune si presentava ancora annerito. Tocca ora alla polizia effettuare le indagini e cercare di capire se gli autori del doppio raid possono essere gli stessi. Intanto, il sindaco di Boscoreale Gennaro Langella ci va giù duro e condanna i facinorosi: «Non possiamo più parlare di civile protesta. Ormai siamo al cospetto di autentici delinquenti». Ma chi in questi giorni ha continuato a presidiare la zona vicina all'impianto dice che la tensione non è mai calata, al pari della puzza. Ecco perché i nuovi episodi di violenza preoccupano l'opinione pubblica ma non stupiscono i comitati, che parlano di «tensioni continue, camion irregolari, miasmi insopportabili». Il doppio raid della notte scorsa, dunque, sarebbe solo la parte finale di una serie di scontri avvenuti lungo le strade che portano alla discarica nelle ultime settimane, quando l'attenzione verso Terzigno è inevitabilmente calata. I camion sversano, dunque, ma le difficoltà rimangono. Del resto, era stato proprio Langella a sollevare la questione della puzza che proviene della discarica, sollecitando un intervento del prefetto. Ora il sindaco dice: «I miasmi non possono giustificare simili atti, che condanno fermamente», ma non nasconde la sua preoccupazione per la possibilità che, se non dovesse cessare l'odore nauseabondo, la violenza potrebbe subire un'escalation. I comitati, infatti, anche quelli più moderati, continuano ad essere molto scontenti di come stanno procedendo i conferimenti nell'impianto di località Pozzelle: «Spesso vediamo camion che perdono percolato, altri senza targhe, altri ancora pieni di frazione umida quando invece dovrebbero portare solo rifiuti secchi. Chi controlla questi mezzi? Chi ci garantisce?», dicono le mamme vulcaniche. Poi c'è la questione dell'eccessiva velocità degli automezzi, come segnala il commissario regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, spesso in visita a Terzigno: «I compattatori passano a una velocità elevata mettendo a repentaglio l'incolumità delle persone. Ci sono già stati due investimenti». Gli ingredienti che lasciano presagire ancora notti difficili, insomma, ci sono tutti. Attualmente nei pressi della discarica i presidi sono due: uno alla rotonda di via Panoramica, tra Boscoreale e Terzigno, e l'altro nei pressi del bar «Il rifugio», su via Zabatta a Terzigno. Imponente anche lo schieramento delle forze dell'ordine, pronte a sorvegliare l'andirivieni dei camion ma anche a rimuovere i sit in dei (pochi) cittadini che ci provano.