Asa in affanno, sono pochi gli automezzi funzionanti
È come svuotare una vasca con il cucchiaino. È iniziata con grosse difficoltà la raccolta dei rifiuti nei comuni del bacino Avellino 1. Dopo cinque giorni di agitazione dei lavoratori dell'Asa, la situazione che si regista nel capoluogo e negli altri comuni, alla ripresa delle attività è sostanzialmente invariata. Da una prima stima, che potrà essere confermata solo oggi, quando arriveranno i documenti ufficiali di scarico, solo il 20% delle mille tonnellate di rifiuti accumulati è stato rimosso. In molti comuni i mezzi della società di viale Italia non si sono visti. Nel capoluogo, dopo la raccolta notturna che ha consentito di procedere al ritiro di una cinquantina di tonnellate di sacchetti e la pulizia delle aree mercatali, il servizio è proseguito a singhiozzo. Poco incisiva anche la raccolta ad Atripalda, Mercogliano, Solofra, mentre altri comuni attendono ancora il primo passaggio di automezzi e uomini dell'Asa. Sommarie anche le operazioni di spazzamento in città. Intanto, ieri sera, presso gli uffici di viale Italia sono giunti gli ispettori della Digos di Avellino, per verificare la presenza dei lavoratori e l'effettiva prestazione nel corso della notte e della mattinata. Nessun rilievo è stato mosso, al momento, anche perché di fatto tutti i lavoratori hanno regolarmente prestato servizio, dovendosi arrendere all'indisponibilità dei mezzi. Questo il nodo, infatti, che non ha consentito in poche ore di liberare le strade dai rifiuti, come pure l'Asa era stata in grado di fare nel corso delle precedenti emergenze, quando in poco più di due giorni fu rimosso un quantitativo di gran lunga superiore a quello attualmente presente. Il resoconto sullo stato del parco automezzi dell'Asa è impietoso, un vero bollettino di guerra. Su 40 compattatori, solo dieci sono utilizzabili con la metà di questi che non sono rispondenti alle misure di sicurezza previste dalla legge. Proprio questo aspetto, infatti, ha reso più difficile il servizio di raccolta, poiché alcuni autisti si sono rifiutati di mettersi alla guida dei mezzi, sottolineandone lo stato di fatiscenza. Per ovviare all'inconveniente, la raccolta nella giornata di ieri è stata effettuata esclusivamente con i mezzi piccoli. Di questi, solo 24 su 46 possono essere utilizzati, mentre è maggiore la disponibilità delle apecar, che hanno però una portata ridottissima. La società ha nel frattempo predisposto un piano straordinario di manutenzione nella speranza di recupera la massima disponibilità dei veicoli, ma da una prima considerazione, perdurando tale situazione, non si potrà tornare alla normalità prima di sette giorni. Intanto, come purtroppo diventa consuetudine nel corso delle emergenze, alcuni cumuli di rifiuti sono stati dati alle fiamme. Undici gli interventi nel corso della notte da parte dei vigili del fuoco, in diverse arterie cittadine, da via Scandone, a via Vasto, via Colombo, via Tagliamento. Sul fronte della protesta, intanto, se permane l'unità dei lavoratori, si registra il raffreddamento delle posizioni tra le sigle sindacali. Cgil, Cisl e Ugl hanno dovuto far buon viso a cattivo gioco, subendo la scelta della Uil di rinviare a domani la ripresa della discussione al tavolo con Irpiniambiente. Malumore che continua a serpeggiare anche tra i lavoratori che avrebbero preferito riprendere il dialogo con una maggiore elasticità dichiarata da parte di «Irpiniambiente», almeno sulla disponibilità a conservare l'attuale contratto Federambiente. I sindacati hanno chiesto ieri al sindaco di Avellino, l'autorizzazione per l'installazione di un gazebo in piazza Libertà, per la distribuzione di materiale informativo sulla vertenza.