Rifiuti, doppio raid all'alba camion incendiati a Terzigno
QUATTRO e mezza del mattino. È l'orario scelto per il doppio raid. Contro i rifiuti e contro i simboli delle istituzioni. A fuoco gli autocompattatori a Terzigno, copertoni in fiamme davanti alla sede del Comune a Boscoreale. Alle quattro e mezza del mattino. Raid preordinato, probabilmente dagli stessi autori. Che con i volti coperti dai passamontagna e armati di spranghe inaugurano una nuova fase di alta tensione nell'emergenza rifiuti in provincia di Napoli. C'è però una differenza rispetto al recente passato. Stavolta i sindaci del vesuviano prendono una posizione di netta distanza e condanna verso quanto accaduto. Come sottolinea il primo cittadino di Boscoreale: «Siamo al cospetto di autentici delinquenti». Mentre è proprio su questo versante che si muove la Questura. Si riattiva la macchina delle indagini sul fronte vesuviano e si cercano collegamenti tra gli incendiari della scorsa notte e chi mise le bombe a mano lungo la strada per la discarica di Terzigno. Alle quattro e mezzo del mattino sono due gli autocompattatori all'altezza della rotonda di via Panoramica. Hanno già sversato i rifiuti di due comuni del vesuviano nella discarica ex cava Sari. Spazzatura "domestica", della zona, raccolta a Massa di Somma e a San Sebastiano al Vesuvio. Bloccati da una trentina di persone dall'aspetto minaccioso: volti nascosti da foulard e passamontagna, spranghe e mazze Costringono gli autisti a scendere e consegnare le chiavi. Autocompattatori incendiati e tutti in fuga. «I nostri servizi sul territorio ci sono sempre - commenta il questore Santi Giuffré - ma la scorsa notte ha giocato anche l'effetto sorpresa. Dunque inevitabilmente dobbiamo rafforzare i servizi di scorta, stare più attenti anche sul fronte investigativo». Almeno settanta tra poliziotti e carabinieri dopo il grave episodio, mentre si sente direttamente attaccato dal raid il sindaco di San Sebastiano al Vesuvio, Giuseppe Capasso, in quanto uno dei due autocompattatori incendiati aveva appena raccoltoi rifiuti nel suo Comune. «A Terzigno - commenta - la protesta è sfuggita di mano alla parte sana dei comitati. Pur di smaltire i rifiuti abbiamo accettato di buon grado i controlli dei cittadini fornendo targhe e dati identificativi. Con l'assalto e la distruzione dell'automezzo del nostro Comune è come se avessero sparato sulla Croce Rossa. In questo clima - conclude - è assordante il silenzio del governo, della Regione, della Provincia». L'altra emergenza, quella vissuta in contemporanea, esplode a Boscoreale. Incendio di copertoni davanti al portone del Municipio che viene danneggiato, anche se le fiamme vengono spente dai vigili urbani e da alcuni pescivendoli che avevano appena aperto il negozio vicino al Municipio. «Non possiamo più parlare di civile protesta - commenta il sindaco Gennaro Langella - Oramai siamo al cospetto di autentici delinquenti. Arrivare a pianificare l'incendio del Una trentina gli autori del rogo nella discarica: avevano mazze e passamontagna. I sindaci: "Sono delinquenti". La Questura riattiva le indagini e rafforza i servizi di scorta palazzo municipale non solo è un'offesa all'intera comunità, quanto poi è un chiaro segnale dell'intenzione di questi delinquenti di alzare nuovamente la tensione andando ad attaccare il cuore delle istituzioni. Condanno fermamente questi atti, auspicando che le forze dell'ordine e la magistratura possano identificare i responsabili». Intanto con la presentazione di un esposto in Procura a Nola chiede l'apertura di una inchiesta la rete dei Comitati vesuviani. Che denunciano: «I rifiuti che sono stati portati nella Sari non corrispondono a quelli previsti dalla legge. Chi doveva vigilare e non ha sorvegliato deve essere colpito per le sue responsabilità».