Ancora crisi nel capoluogo A terra 1700 tonnellate

5 dicembre 2010 - Fabrizio Geremicca
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

NAPOLI — Mentre Berlusconi annuncia che Napoli tornerà pulita a breve, la città vive un'altra giornata molto difficile, sul fronte dei rifiuti. Ieri il presidente del consiglio è intervenuto telefonicamente ad un convegno che si stava svolgendo nella metropoli partenopea ed ha annunciato, come già in passato, una svolta: «Credo che siamo in grado di riportare la città al suo doveroso splendore nel giro di qualche giorno». A Roma, Berlusconi ha incontrato il prefetto di Napoli, Andrea De Martino, e il generale Mario Morelli, proprio per discutere della questione dei rifiuti. Morelli si è mostrato ottimista circa il superamento della fase critica, soprattutto se le altre regioni accelereranno la solidarietà, ovvero accetteranno i rifiuti campani. Insomma, ancora una volta ci si affida soprattutto ai viaggi della speranza, mancando un ciclo di rifiuti fondato su riduzione, raccolta porta a porta, compostaggio. Napoli, però, continua a soffrire. Preoccupano non tanto le quantità di spazzatura ancora a terra — circa 1500 tonnellate — quanto piuttosto le prospettive tutt'altro che rosee. «Oggi (ieri per chi legge, n.d.r.) abbiamo scaricato solo 3o camion su 60», dice l'assessore all'Igiene Urbana del Comune, Paolo Giacomelli. «Il fatto è che lo Stir di Tufino ha chiuso alle 13, perché zeppo di immondizia». I viaggi verso la Puglia della frazione umida non sono ancora iniziati. Quanto al secco, destinato ad Acerra, c'è la concorrenza degli altri Stir, che pure conferiscono all'impianto. L'inceneritore, giova ricordarlo, attualmente funziona solo con due dei tre forni. Tratta, perciò, 1500 tonnellate ogni 24 ore, 500 in meno della portata a pieno regime.

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