La commissione regionale Ecomafie visita la Difrabi e trova molti invasi abusivi

Rifiuti, traffici dal porto all'Est

Indaga la Procura. Pianura, prosperano sversamenti illegali
11 dicembre 2010 - Luca Marconi
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

La commissione regionale Ecomafie in sopralluogo alle discariche di Pianura conferma: «Mentre non si trovano spazi per i rifiuti ordinari, nell'emergenza prosperano i traffici di rifiuti speciali che si stanno svolgendo regolarmente anche in Contrada Pisani e alla discarica Spadari di Pianura, eppure chiusa, con seri pericoli per ulteriori contaminazioni delle falde acquifere già minate, secondo la Procura di Napoli, dai veleni della vecchia Difrabi. Chiediamo quindi una intensificazione dei controlli di polizia e, a Comune e Provincia, l'interdizione dei pozzi di irrigazione in via cautelativa». A parlare è il presidente della commissione Antonio Amato.

Traffici dal porto

«Prosperano i traffici illegali» anche in questi giorni, quindi, e sui rifiuti speciali, informa sempre Amato, sta indagando anche la Procura di Napoli dopo un sequestro di speciali «dalla tipologia ancora in accertamento» al porto di Napoli: carichi pronti per essere imbarcati per l'Oriente. Arriverebbero in modo legale nel porto figurando come solidi urbani col vecchio sistema del giro di bolla. Circostanza confermata dal sostituto procuratore Federico Bisceglie, titolare dell'indagine: un'ipotesi ancora «embrionale» che però vaglia rotte dei rifiuti speciali spediti ad Est su gomma o via mare. Se di «ecomafia» si tratta, il fascicolo sarà trasferito alla Dda e per ora non è dato di sapere altro. Ma è facile ricordare gli ultimi sequestri del 4 settembre e io dicembre scorsi, di rifiuti speciali, rispettivamente al porto di Napoli (sigilli ad i i container di una società casertana diretti in Malesia, ma sono stati sequestrati speciali anche in un cantiere navale partenopeo) e in quello di Salerno (38 tonnellate e 800 chili di rifiuti pericolosi in due container diretti in Egitto).

La «bomba» Pianura
«Abbiamo visitato un inferno» dice Amato, che a Pianura ha incontrato la municipalità e le famiglie di Contrada Pisani assieme a Raffaele Del Giudice (Legambiente) e gli onorevoli Amente e Gabriele. Grande assente, invece, il Comune pure invitato. «Sono 500 le famiglie dei Pisani e in 25o ci sono casi di decessi per cancro o di malattie tumorali o respiratorie» dice Amato. «Il procuratore Lepore, che ho incontrato giorni fa, non sbagliava: a Pianura non c'è una bomba ecologica, ce ne sono diverse. Occorrerebbe un'unità di crisi». La commissione raccoglie dalla municipalità la notizia di un recente sequestro e abbattimento di un gregge di pecore nei pressi della Difrabi, poi osserva fumi che si sollevano dalle discariche abusive dei Pisani. «Abbiamo appreso anche che, evidentemente approfittando dell'emergenza rifiuti, arrivano in zona camion che non si sa che rifiuti trasportano, quindi in diverse discariche abusive viene sversato di tutto e spesso ricoperto con terra mescolata a residui di vernici». Su una discarica vicina alla Difrabi detta Casella, «tonnellate di terra coprono ogni genere di rifiuti che continuano a generare incendi senza alcuno sfiatatoio di biogas, l'ultimo a settembre. E un ordigno ad orologeria, la terra si sfalda liberando fumi nauseabondi». Purtroppo però «anche qui mancano i dovuti controlli e, sinceramente, si ha l'impressione di sbattere contro un muro di gomma» dice Amato, che invoca l'Esercito «laddove vigili e polizie non riescono».

II Registro Tumori
Amato sollecita ancora il potenziamento del famoso Registro Tumori regionale il cui malfunzionamento ha motivato le richieste d'archiviazione nel procedimento per disastro e epidemia colposa sulla discarica Difrabi. Come a Napoli, anche a Nola per Terzigno le inchieste sulle discariche ed i rischi connessi, soprattutto agli occhi dei comitati di cittadinanza, sembrano fare e poi disfare in corso d'opera. Perché? «Faremo un tavolo con l'Arpac ed i Ctu della Procura per confrontare tutti i dati e avere più chiarezza di idee sui rischi» dice Amato. Che nei giorni scorsi invece si è confrontato con un meno abbottonato procuratore Lembo, il quale ha parlato di «uno Stato che agisce alle spalle dello Stato» chiedendosi «chi controlla i controllori» in riferimento ai rifiuti e al rischio malattie, alle Asl casertane ed a Comuni che «sui rifiuti devono fare i conti con convitati di pietra». Per fare le bonifiche occorrenti in Campania «non basterebbero due Finanziarie, quindi dovremmo agire per priorità — conclude Amato — con trasparenza nelle gare internazionali e qualità dell'intervento a mezzo di ditte altamente specializzate. Intanto Pianura, Giugliano e il Nolano debbono avere i dovuti controlli 24 ore su 24. I cittadini dovrebbero poter pensare che qualcuno guarda alla salute pubblica».

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