LA POLEMICA - LA DAVIDECO: FACCIANO LAVORARE LE NOSTRE MAESTRANZE

Nuove assunzioni, è scontro con l'Asia

4 dicembre 2010 - Anna Trieste
Fonte: Il Roma

I lavoratori della Davideco sono sul piede di guerra. L'azienda per conto della quale fino a pochi mesi fa raccoglievano i rifiuti di Napoli (Enerambiente) non ancora ha ricevuto dall'Asia i soldi necessari a pagare i loro stipendi. Come se non bastasse, ora che l'Asia ha rescisso il contratto con Enerambiente, scoprono che nelle due ditte liguri che li hanno rimpiazzati si stanno facendo nuove assunzioni. E questo senza che l'Asia abbia mosso un dito per impedirlo. Ecco perché nella cooperativa c'è agitazione e i lavoratori minacciano azioni dimostrative per far valere le loro ragioni. «Ci risulta - spiega l'amministratore di Davideco, Salvatore Fiorito - che nelle due nuove aziende collegate all'Asia, Doxa Lanterna e Lavaget, siano state effettuate due assunzioni. Se ciò fosse vero si tratterebbe di assunzioni clientelari perché le due unità interessate sono riconducibili ai sindacati che hanno firmato l'accordo con l'Asia e cioè Fiadel e Cisl». «Nulla di personale nei confronti dei due lavoratori appena assunti - premette Francesco Napolitano, rappresentante di Filas, la sigla sindacale cui sono iscritti quasi tutti i lavoratori Davideco - ma è evidente che qui oltre al danno si rischia la beffa. I lavoratori sono tutti uguali, noi non siamo figli di un Dio minore. Se si deve procedere a nuove assunzioni, non vedo perché non si possano utilizzare anche i nostri lavoratori. E questo non solo perché si tratta di persone che da mesi aspettano il pagamento degli stipendi arretrati e che ora, dopo la risoluzione del contratto tra Asia e Enerambiente, non hanno più nemmeno un lavoro ma pure perché, avendo lavorato in questo settore per quasi cinque anni, hanno acquisito sul campo una certa professionalità che rischia di andare sprecata». Un'esperienza sul campo, quella acquisita dai lavoratori della Davideco, che l'amministratore Fiorito difende a tutto campo: «Con noi la raccolta differenziata a Napoli è arrivata a livelli altissimi, toccando anche punte del 20-21 per cento. Inoltre - spiega Fiorito - nel periodo in cui hanno lavorato i nostri dipendenti, i quali tra l'altro per statuto guadagnavano circa la metà di quanto guadagnano quelli delle altre ditte, le strade del centro storico sono sempre rimaste pulite, anche in piena emergenza, salvaguardando così l'immagine della città davanti ai turisti e ai visitatori. E ora tutta questa professionalità rischia di andare sprecata». Ricorrendo alle loro maestranze, dunque, secondo i vertici di Davideco palazzo San Giacomo andrebbe sul sicuro, risparmiando anche qualcosa sugli stipendi: «Tecnicamente, il mezzo per riassumere i nostri lavoratori c'è e potrebbe essere - spiega Napolitano della Filas - lo stesso usato dalle due ditte liguri, cioè l'interposizione fittizia di manodopera. Per questo nei prossimi giorni chiederemo incontri con gli enti preposti e se non ci daranno ascolto scenderemo in piazza».

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