C'è la tregua, la precettazione può attendere

Il ruolo di mediazione del Prefetto e l'invito alla ripresa delle attività. Contatti con il Ministero
7 dicembre 2010 - Aldo Balestra
Fonte: Il Mattino

Fermezza, ma volontà di tenere sempre aperto il canale della trattativa. Rispetto della legge, ma invito alle parti a ragionare. Ipotesi mai accantonata dell’uso progressivo della forza - ovvero il discorso della precettazione - ma consapevolezza, pure, della complessità di una decisione del genere, soprattutto se da applicarsi a tutto il personale della società Asa. È tarda ora quando le luci si spengono nella stanza del Prefetto di Avellino, Ennio Blasco, al termine di un’altra giornata delicata e carica di tensione, con il presidio dei lavoratori dell’Asa e del Cosmari 1 davanti a Palazzo di Governo. «Sono soddisfatto - osserva Blasco - che le parti abbiano continuato a parlare, pur nella complessità ancora del tutto evidente della situazione. Da parte nostra abbiamo offerto e offriremo tutta l’assistenza». A fine serata il clima appare un po’ più sereno, anche se il difficile è giù, in strada, dove i rappresentanti sindacali illustrano ai lavoratori lo stato dell’arte della trattativa. Blasco ha trascorso la giornata in contatto telefonico anche con i funzionari del Ministero dell’Interno. In mattinata, infatti, s’era diffusa la voce di una pressoché certa attivazione della procedura di precettazione dei lavoratori da parte del Prefetto. Tutto è nato dalla richiesta inviata da Blasco all’Asa: una ferma sollecitazione a porre in essere tutto quanto necessario per l’effettuazione immediata del servizio di raccolta e trasporto, allo Stir e ai siti di stoccaggio, della considerevole quantità di immondizia accantonata in strada. L’Asa ha risposto inviando l’ordine di servizio, firmato Negrone, con l’indicazione nominativa dei lavoratori in servizio e con i rispettivi incarichi. Il tutto alla vigilia del nuovo incontro pomeridiano. I contatti dei funzionari della Prefettura di Avellino con Roma sono stati continui. La precettazione è stata considerata dal Prefetto, ed ancora lo è, un’extrema ratio, di cui - con buona pace di tutti - pare almeno allo stato non ci sia ancora bisogno. Un riscontro al clima di ieri sera andrà verificato stamane, nella auspicata ma necessariamente lenta ripresa della raccolta dei rifiuti. «A fronte della vertenza dei lavoratori - dice il Prefetto - va innanzitutto garantito il diritto a salvaguardare la salubrità dell’ambiente e a tutelare i cittadini». Insomma, la Prefettura per ora «rallenta» sulla precettazione, anche se proprio da palazzo di Governo, attraverso la Polizia, era partita venerdì scorso la segnalazione alla Procura della Repubblica perché la magistratura avellinese valutasse quanto finora accaduto: ovvero servizio di raccolta non effettuato pur essendo i lavoratori formalmente in servizio, senza che fosse in corso alcuno sciopero (programmato invece per il 14 dicembre). Prestazioni di lavoro di pubblico interesse, allora, non fornite a fronte di normale corresponsione della retribuzione. Quali saranno atti e possibili sviluppi dell’attività giudiziaria è ancora da vedere. É una questione aperta. Sul punto, in Prefettura, c’è molto riserbo, accentuando invece sul profilo di mediazione svolto nelle ultime ore. Se questo porterà ad un risultato, fidando anche sul senso di responsabilità di lavoratori e Irpiniambiente, lo vedremo a partire dalla tappa di giovedì prossimo. Ma fino ad allora, e speriamo senza più interruzione, l’auspicio è quello di recuperare, in città e in molti comuni d’Irpinia pieni di rifiuti, il volto della civiltà.

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