In lotta ex Jabil e Hydrogest: proteste gemelle
In gioco stipendi e futuro delle famiglie
Per la vicenda Competence-Mercatech sembra che siano i lavoratori i predestinati a pagare il conto più salato della crisi. Dopo i tempestosi annunci dell'altro giorno al ministero dello Sviluppo, cresce la tensione anche presso i siti italiani del gruppo. Il rischio che sembra profilarsi è quello di un blocco delle attività nel settore delle Tlc dopo che nessuna certezza è stata ottenuta dal fondo di investimento statunitense in merito alla disponibilità dei 50 milioni di euro attraverso i quali era stata autorizzata la cessione del gruppo Jabil sin dal mese di luglio. Al momento è ancora incerto il quadro societario di Competence, con le dimissioni dell'amministratore delegato Sajani, quasi impossibile finora stabilire comunicazioni certe con i responsabili della finanziaria. Tant'è che le parti sociali temono che l'azienda possa andare incontro ad una gravissima emergenza economica, con conseguenze sinanche per la corresponsione degli stipendi a partire dal prossimo anno. Durissima la reazione nella mattinata di ieri . Prima si è svolta un'assembla in fabbrica con la partecipazione dei tre segretari provinciali dei metalmeccanici, con tutte le maestranze, circa 800: un confronto a muso duro che ha riguardato in buona sostanza i rapporti tra Jabil e Competence, tra Competence e Mercatech. Alla fine c'è stata la decisione dei delegati di protestare in modo ancor più vigoroso paralizzando per 4 ore la circolazione sul viale Carlo III, all'altezza della 3M. Poi nel pomeriggio una rappresentanza sindacale è stata ricevuta in prefettura dove è stata sollecitata la richiesta di un nuovo tavolo al ministero dello Sviluppo per una verifica complessiva, con il coinvolgimento sia di Jabil, quale società cedente, sia di Competence, quale società acquirente. «È una situazione anomala - commenta Maria Cacciapuoti segretario provinciale della Fim-Cisl - perché dopo tanti impegni presi dalla finanziaria, in realtà di investimenti veri nulla è dato di sapere. Per questo chiediamo il sostegno delle istituzioni e delle forze politiche per una soluzione definitiva». L'ipotesi estrema, secondo alcuni, è quella di esaminare finanche la possibilità di ricorrere alle speciali procedure di legge previste per la salvaguardia della continuità aziendale e dell'occupazione. «Siamo intenzionati - dicono alcuni delegati della Fiom - ad affidare la questione alla Presidenza del Consiglio. Anche perché la questione non riguarda soltanto i dipendenti, vale precisarlo, ma anche le tante piccole imprese che ruotano intorno all'ex Jabil». Comunque sia le Rsu hanno annunciato che la mobilitazione durerà ad oltranza, fino a quando non saranno fornite garanzie precise sul futuro del sito casertano. Solidarietà e sostegno sono venuti nel tardo pomeriggio anche dall'amministrazione comunale di Marcianise, in occasione di un incontro tra una rappresentanza dei lavoratori ed il sindaco Tartaglione. Ed intanto sembra trovare una soluzione la vertenza dei lavoratori ex Hydrogest (200) impegnati negli impianti di depurazione di Marcianise, Orta d'Atella e Succivo. Ieri la prima sia pure parziale risposta (dopo l'ennesima protesta dinanzi alla prefettura di Caserta) a seguito della notizia proveniente dalla Regione dello sblocco del decreto per il pagamento degli stipendi di novembre. In pratica si tratta di una prima, forse la più urgente incombenza che le parti sociali hanno sostenuto, anche rispetto alle più gravi preoccupazioni che riguardano la sicurezza. Vale la pena ricordare, peraltro, che la loro azienda di riferimento si ritrova sotto la gestione del commissario liquidatore Oreste Cardillo. Inoltre c'è anche da precisare che i 3 impianti in questione si ritrovano sotto sequestro per iniziativa della Procura, essendone affidata la responsabilità al custode giudiziario Paolo Massarotti. Comunque sia, a parte connotati cosi importanti, la manifestazione di ieri ha avuto un importante risvolto di carattere politico. Per la prima volta la vertenza dell'ex Hydrogest passa sotto i riflettori anche dell'amministrazione provinciale: una delegazione è stata ricevuta dall'assessore al Lavoro Gimmy Cangiano. «Si tratta di un interlocutore assai importante - ha valutato Angelo Spena della Fiom - perché la tutela dell'ambiente non deve riguardare soltanto il tema dei rifiuti ma anche il trattamento delle acque reflue».