"Un colore per ogni rifiuto così il porta a porta funziona"

Peperoni (Ordine dei medici): c'è ancora troppa disinformazione
7 dicembre 2010 - Luisa Maradei
Fonte: Il Mattino

I controlli «Chi arriva da fuori abbandona i rifiuti senza differenziarli: per questo abbiamo recintato i nostri cassonetti» Bianco per la carta, giallo per il multimateriale, marrone per l'organico e blu per l'indifferenziato. In casa di Gabriele Peperoni, presidente dell'Ordine dei medici di Napoli la raccolta differenziata si declina con i colori e ogni materiale di scarto finisce in un sacchetto diverso che viene ritirato secondo un preciso calendario settimanale: lunedì la carta e il cartone, martedì, giovedì e domenica l'organico, domenica il multimateriale con imballaggi in plastica e metallo, martedì e venerdì l'indifferenziato.
Questa la situazione al Centro direzionale dove abita con la famiglia, quartiere che insieme ai Colli Aminei, San Giovanni a Teduccio, Ponticelli, Bagnoli, Rione Alto e Chiaiano sta sperimentando il «porta a porta» dell'Asìa. Al «Mattino» racconta la sua personale esperienza e il progetto dei medici-sentinella messo in campo dall'Ordine dei medici con la Regione Campania.
I materiali «Non so dove gettare il sughero o dove va messo il tetrapak Su questo non c’è una risposta chiara» Dottor Peperoni, un colore per ogni rifiuto: semplice, non trova? «Al Centro direzionale la raccolta differenziata “porta a porta” è partita: abbiamo ricevuto i sacchetti di colore diverso e un opuscolo informativo ma, per quanto mi riguarda, ho ancora dubbi su qualche materiale».
Quali? «Non so dove mettere il sughero, ad esempio, o dove va il tetrapak: l'Asìa ci consiglia di metterlo nella carta, ma quando d'estate vado in vacanza nel Cilento devo buttarlo nel multimateriale. Chi ha ragione? E così quando non so cosa fare consegno i rifiuti a mia moglie che fa un successivo smistamento: è lei la regina della differenziata in casa anche se, come me, non ha sciolto il dubbio su dove vanno i tappi di sughero».
Le difficoltà «I napoletani soffrono un disagio psicologico per i tanti tentativi falliti di rinascita della loro città» E i medicinali scaduti dove li mette? «Vado a depositarli nel raccoglitore della farmacia, mentre per le pile usate vado in tabaccheria».
Il Centro direzionale come la Svizzera? «Quando vado al lavoro all'ambulatorio di piazza Nazionale mi accordo che siamo davvero un'isola felice ma i problemi non mancano nemmeno qui. Chi viene a lavorare qui da altri quartieri o dai paesi dell'hinterland cittadino spesso butta i rifiuti in maniera indifferenziata. Pensi che il nostro condominio ha ricevuto una multa per questo e così abbiamo deciso di recintare e chiudere a chiave i nostri cassonetti per il “porta a porta”. E poi non sempre l'Asìa è puntuale nella consegna dei sacchi: passano anche mesi dalla data stabilita».
I medici sanno sempre come curare i loro pazienti, lei che terapia consiglia a Napoli, sommersa dai rifiuti e malata di sfiducia verso le proprie istituzioni? Il progetto «In campo circa cento medici-sentinella che comunicano problemi respiratori dermatiti o patologie intestinali» «È vero: i napoletani soffrono un disagio psicologico forte per i tanti tentativi falliti di rinascita della città e le continue ricadute, una situazione frustante da non sottovalutare. Per il problema rifiuti, poi, la terapia non può essere unica come in tutti casi così complessi. Bisogna seguire più percorsi: in primo luogo, informare correttamente i cittadini su dove vanno a finire i materiali differenziati perché sapere che fine fa la carta, la plastica o il vetro aumenta la motivazione al comportamento virtuoso dei singoli, poi bisogna formare correttamente gli operatori e, magari, intensificare il “porta a porta” soprattutto negli uffici e nei negozi».
L'Ordine dei medici ha avviato il progetto “medici-sentinella” insieme alla Regione Campania: di cosa si tratta? «Abbiamo ripreso un'iniziativa messa in campo durante l'emergenza del 2008 e coinvolto un centinaio di medici di base e pediatri su Napoli, una trentina su Caserta e Salerno che ci comunicano dermatiti anomale, particolari problemi respiratori o intestinali. A fine gennaio pubblicheremo un primo report dei dati per capire se c'è vero allarme sociale oppure no».

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