Bocciato l'aumento della Tarsu: è illegittimo
L’aumento della Tarsu, l’ultimo, quello del 10% dovuto all’applicazione dell’Iva, è stato bocciato dalla Corte dei Conti: è illegittimo. La stangata è stata deliberata dopo il 30 giugno - spiegano i giudici della magistratura contabile - dunque dopo l’approvazione del bilancio di previsione degli enti locali. E ciò non è consentito. La delibera 873 della Provincia, l’ente che ha in carico la gestione della Tarsu e determina le tariffe, è datata 12 novembre, vale a dire che l’adeguamento è stato fatto nel bilancio di assestamento. Un tecnicismo che ha decretato lo stop agli aumenti e potrebbe far risparmiare a tutte le famiglie circa 50 euro. Si profilano dunque una valanga di ricorsi, non solo: gli oltre 90 sindaci dei Comuni della provincia alla luce di questo provvedimento non potranno emettere il ruolo con l’aumento pena incorrere nelle sanzioni della Corte dei Conti. Toccherà all’ente di piazza Matteotti coprire con mezzi propri quel pezzo di servizio che vale il 10% di Iva. Come si è arrivati a questo punto? Il benemerito è il commissario straordinario del Comune di Caivano che ha interrogato la Corte sulla materia. Il commissario ha chiesto «circa la possibilità di deliberare l’aumento della Tarsu ancorché sia decorso il termine per l’approvazione del bilancio di previsione, ciò al fine di garantire la integrale copertura del costo per lo smaltimento dei rifiuti». La sezione regionale di controllo per la Campania della Corte dei Conti ha messo il parere il 14 ottobre ritenendo «ammissibile la richiesta di parere». Il numero di protocollo è il 158, relatore Francesco Uccello, presidente Mario Sancetta, la pubblicazione è di questi giorni. Nell’aula di Santa Maria la Nova la questione verrà trattata al più presto e si annuncia una seduta calda: «Al danno dei rifiuti in strada per i napoletani - commenta il capogruppo del Pd Giuseppe Capasso - si era aggiunta la beffa dell’Iva sulla Tarsu. Ora la Provincia dovrà cancellarla. Una buona notizia per i contribuenti, anche se per far fronte al mancato introito l’amministrazione Cesaro dovrà azzerare i già miseri investimenti previsti. Meno scuole, meno strade e meno isole ecologiche per farsi carico dei costi di una legge, votata anche dall’onorevole Cesaro, che condurrà ben presto la Provincia al dissesto finanziario». Molto critico Capasso, tra l’altro sindaco di San Sebastiano, quindi fra coloro che non dovrebbe emettere il nuovo ruolo. Pronta una interrogazione al presidente Luigi Cesaro con la quale il Pd chiede «se, al fine di evitare ricadute di stabilità finanziaria della Provincia, la giunta non intenda annullare in autotutela la delibera 873 e convocare il Consiglio per le modifiche». Cesaro in verità ha semplicemente applicato una legge dello Stato, il parere emesso dalla Corte dei Conti ha evidenziato un conflitto tra leggi dello Stato. Nella sostanza con la legge 129 del 2008 è stata sancita la deroga all’articolo 1 della legge 296 del 2006 disponendo che «al fine di contenere i fenomeni connessi all’emergenza i Comuni della Campania possono deliberare variazioni della Tarsu per l’anno 2008 anche dopo il 30 maggio del 2008» termine ultimo per l’approvazione del bilancio previsionale. Secondo la Corte dei Conti - l’organismo preposto a dirimere simili questioni - «tale deroga è limitata solo al 2008, deve ritenersi che in assenza di proroghe non sia consentito una volta passati i termini per l’approvazione del bilancio di previsione agire retroattivamente con la leva tariffaria per conseguire l’integrale copertura dei costi di esercizio». La Corte è ancora più esplicita: «Peraltro - così sì chiude il documento - l’avventa cessazione dello stato di emergenza impedisce di avvalorare la tesi secondo la quale sia possibile individuare un valido fondamento estensivo del predetto regime derogatorio di ridefinizione delle tariffe alla particolare realtà campana».
Dopo la bocciatura della Corte dei Conti, cresce l’attesa tra i consumatori che hanno già pagato la Tarsu con l’Iva maggiorata del 10%. Il regolamento per la richiesta del rimborso, però, ancora non c’è. Nei prossimi giorni la Provincia recepirà le indicazioni dei magistrati contabili e cancellerà la delibera, poi saranno stilate le regole per il rimborso della sovrattassa a chi ha già pagato.