Non arrendiamoci a chi avvelena anche la nostra terra
Aumentano i tumori, si muore di più
I rifiuti tossici trafficati dalla camorra e dalle mafie sono di ogni varietà. Soprattutto sono altamente tossici, come quelli di provenienza industriale. Dalla Lombardia fino alle Marche, il viaggio finisce con un'unica certezza, quella della Campania luogo ideale per lo sversatoio. Il rapporto di Legambiente parla di quasi 12 milioni di tonnellate di rifiuti sversati dalla camorra spa in territorio campano. Rifiuti che finiscono spesso in discariche ufficiali: non potevano essere sversati - ma che con il sistema del giro bolla si poteva procedere in tal senso. Discariche come quelle di Pianura, la Di.fra.bi. (quella che il procuratore di Napoli Lepore ha definito una bomba ecologica) fino al triangolo della morte - Giugliano - Villaricca - Nolano (Baianese - Vallo Lauro) sono tutti luoghi in cui trovano degna sepoltura rifiuti di ogni ordine e grado. Rifiuti soprattutto tossici . Il triangolo della morte, ecco la nuova provincia dei veleni e dei tumori, la provincia in cui anche una fetta considerevole d’Irpinia ha i suoi abitanti, i suoi figli. L'Istituto superiore di sanità, il Cnr, la stessa Organizzazione della sanità mondiale hanno ipotizzato una correlazione tra i rifiuti tossici in Campania e l'incremento di alcuni tipi di tumori negli abitanti dei suoi territorio. Cosi come affermò il professor Comella (direttore di oncologia medica del Pascale) «nella nostra regione , la campania, si deve registrare un aumento di quasi tutti i tumori maligni, una volta rari, come quelli del pancreas». Si può allora ancora parlare di emergenza rifiuti senza prestare attenzione al monito di accademici e organizzazioni sanitarie sull’emergenza tumori ormai assodata in alcune aree della Campania? Si può ancora tollerare che non si avvii un monitoraggio in aree dove la presenza dei tumori è ormai un compagno di viaggio di molte famiglie? Si può ancora tollerare che la bonifica di molte aree di discariche illegali, anche in Irpinia, rimanga lettera morta? Domande che hanno bisogno di risposte, domande che aspettano risposte in nome di una buona politica. Il controllo del territorio è più che mai un urgenza per tutelare il paesaggio come storia e come vita. La mia terra sta morendo. Ma non ci possiamo arrendere alla camorra che ha inquinato le terre dei nostri nonni. Certo, a volte mi chiedo come mai in passato tanti carichi di rifiuti tossici abbiano sempre trovato strade facili che li conducessero fino in Campania. L'immagine che viene proiettata nel mondo è quella della strada stracolma di sacchetti, ma nessuno ha il coraggio di vedere il vero volto drammatico della emergenza: il bambino pallido e calvo malato di leucemia, i corridoi di oncologia super affollati e i tanti viaggi della speranza alla ricerca ancora di un pò di futuro. L'emergenza, allora, è guardare negli occhi una madre che vede il figlio che si consuma ogni giorno per un tumore al cervello. Ho ancora nella testa gli occhi impauriti di quel bambino malato di leucemia e la madre che mi diceva: «Perchè non fate qualcosa?». Quel grido di dolore è un atto di accusa a chi pensa, in questa società individualizzata, «tanto a me non tocca». I veleni oramai hanno preso il posto dei frutti e tocca a noi restituire le nostre terre al futuro. L'agenda della politica è ferma ormai a parole, che non trovano più luoghi in questi tempi nuovi. Il coraggio è raccontare storie semplici come quella dei rifiuti speciali che, con una quantità spaventosa di arsenico, magicamente si trasformavano in rifiuti non pericolosi e gli stessi poi diventavano terriccio per «bonifiche» ambientali. Storie che hanno cambiato il futuro di paesaggi. L'Irpinia non e' immune a queste storie: ecco perche bisogna agire per affrontare la vera emergenza, quella dei tumori-rifiuti-camorra.