Gestione rifiuti, continua il muro contro muro
Continua il braccio di ferro tra i lavoratori del comparto rifiuti e il soggetto unico provinciale di gestione. Le parti sono ferme sulle rispettive posizioni e non sembrano disposte ad arretrare di un niente. A pagare il dazio maggiore sono i cittadini, che rischiano di ritrovarsi con strade e marciapiedi invasi dai rifiuti. Lo spauracchio dell'emergenza è diventato improvvisamente realtà. Già dopo il secondo giorno di raccolta a ritmi blandi - gli operatori dell'Asa e delle altre società del settore hanno assicurato i servizi solo nei punti sensibili, presso carceri, scuole e case di cura - nel capoluogo ed in alcuni comuni si sono rivisti scenari che tutti immaginavano definitivamente alle spalle. La situazione - che, specie in alcune zone della città, è già delicata - potrebbe peggiorare. I lavoratori - che si sono riuniti in assemblea presso il centro sociale «Samantha della Porta» - non hanno, infatti, alcuna intenzione di rivedere la propria posizione senza un segnale distensivo da parte della società provinciale. La protesta va avanti: la raccolta e tutte le altre attività afferenti il ciclo integrato restano bloccate. Stavolta, nessuno ha intenzione di mollare o di recedere rispetto alle istanze avanzate. Agli operatori non è piaciuta la chiusura a riccio di IrpiniAmbiente che - rispetto alle rivendicazioni del sindacato - «ha respinto ogni richiesta». Tantomeno sono state digerite le dichiarazioni dell'assessore provinciale all'ambiente Domenico Gambacorta, che ha ribadito le motivazioni alla base delle scelte adottate dai vertici del soggetto unico di gestione. Nel corso dell'affollata assemblea con gli addetti dell'Asa e del Cosmari Av1, Gambacorta è stato fortemente criticato - anche in maniera diretta e frontale - dai rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, che hanno rilanciato rispetto alle questioni sul tavolo: applicazione del contratto Federambiente, mantenimento dello spazzamento in capo ad IrpiniAmbiente, pagamento del Tfr, definizione preventiva dei contratti di acquisizione del personale da parte della società provinciale e conservazione dei diritti acquisiti dai lavoratori. «L'assessore - evidenzia Giuseppe Borriello della funzione pubblica della Cgil - deve smetterla di dire sciocchezze: Fise è un consorzio di imprese private ed è illogico che vi aderisca un'azienda a capitale interamente pubblico». Sindacati e lavoratori concordano sulla necessità di proclamare lo stato di agitazione e il blocco dello straordinario. Oggi, inoltre - dopo l'assemblea presso la stazione di trasferenza di Flumeri con gli addetti del Cosmari Av2 e del suo braccio operativo Av2 ecosistema - verrà definita la data dello sciopero del settore che coinciderà - con ogni probabilità - con una manifestazione nella città capoluogo. La giornata di sciopero è, infatti, puramente formale, visto che il blocco di tutte le attività è già avviato. I rappresentanti delle organizzazioni di categoria hanno ufficialmente comunicato alla Prefettura le decisioni dell'assemblea dei lavoratori e le motivazioni alla base di una protesta che non è mai stata così ferma e determinata. In serata è arrivata la convocazione delle parti - per questa mattina alle 12 e 30 - da parte del Prefetto, che tenta una mediazione per evitare che la situazione degeneri e che Avellino e numerosi altri centri della provincia si trovino improvvisamente invasi dai rifiuti. Vanificando, è il caso di dirlo, gli sforzi messi in campo, da tutte le parti, negli ultimi mesi. Ma gli addetti non ammettono la possibilità di una precettazione del rappresentante di Governo. «È inammissibile - dicono - pensare che ci possano obbligare ancora a lavorare con mezzi usurati, obsoleti, senza revisione e con scarsa igiene». Intanto, i dipendenti del Cosmari Av1 fanno sapere che la distribuzione dei sacchetti per la differenziata è stata bloccata per la mancanza di materiale. «Nessuno (Cosmari, Comune e Asa) - si legge in una nota - ha provveduto a consegnare le buste».