Strappo delle regioni, il Nord non vuole i rifiuti
Le Regioni si dividono di nuovo e sull’emergenza rifiuti interviene ancora una volta Silvio Berlusconi mentre nelle strade di Napoli e provincia ci sono ancora 10mila tonnellate. Lo strappo si consuma durante il tavolo dei governatori, riunitisi ieri a Roma. Dopo il no all’immondizia campana di Veneto e Piemonte, i presidenti delle Regioni chiedono e ottengono un confronto con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta. Poche ore dopo, però, scende in campo direttamente il premier: «Ancora una volta ho potuto constatare sul piano internazionale come il problema di Napoli danneggi l’immagine e il buon nome di tutta l’Italia - dice Berlusconi - Abbiamo, perciò, il dovere di affrontare e risolvere l’emergenza nel più breve tempo possibile e sono sicuro che le Regioni accoglieranno l’appello che ho rivolto loro prima di partire». «Sono anche fiducioso - aggiunge - che non sarà difficile individuare, nell’ambito del tavolo tecnico appositamente costituito, le condizioni e le modalità per la partecipazione di ciascuna delle Regioni a questa opera di “pronto soccorso”, che serve a riportare il più rapidamente possibile la situazione di Napoli alla normalità». Ma restano i distinguo, anche «per ragioni tecniche». Il governatore del Veneto, Luca Zaia, ribadisce il suo no e spiega: «Il mio pensiero sui rifiuti di Napoli è lo stesso da sempre. Il popolo napoletano è vittima, non responsabile del disastro di questi anni». Categorici gli esponenti della Lega in Friuli, che frenano così il possibilismo del presidente della Regione Renzo Tondo: «Il caso di Salerno è emblematico e dimostra che anche al Sud si può amministrare con responsabilità. A Salerno la differenziata accarezza la soglia del 75%. A Napoli sguazzano nelle immondizie. E sono realtà confinanti. Chiedere quindi di responsabilizzare gli amministratori locali è indice di razzismo?». Immediata la replica del governatore del Molise, Michele Iorio: «Ci sono troppi problemi tecnici al Nord ad accogliere i rifiuti campani, sono un po’ sospetti». È d’accordo Vasco Errani, presidente della conferenza delle Regioni: «La dichiarazione del premier dimostra e riconosce ulteriormente che c’è un’emergenza nazionale e conferma che è necessario l’intervento di tutte le Regioni per affrontare e risolvere la drammatica situazione in Campania». Per Claudio Burlando, invece, «da un punto di vista politico la Liguria è d’accordo a dare una mano anche se questo principio viene riconosciuto da tutti ma poi la disponibilità vera non c’è da tutti». Roberto Formigoni, leader della giunta lombarda, è ottimista però deve fronteggiare il pressing della Lega: «C’è stato un nuovo appello di Berlusconi e la risposta sarà unanime da parte delle Regioni». Il governatore campano, Stefano Caldoro, si mostra fiducioso e incassa i primi, importanti via libera: «Sono già sei le Regioni che hanno dato disponibilità ad accogliere i rifiuti campani e altre due sarebbero pronte a farlo ma solo per piccole quantità». Il piano potrebbe infatti riguardare Puglia (oggi l’assessore Giovanni Romano incontrerà Nichi Vendola e firmerà l’accordo per il trasferimento di 50mila tonnellate), Molise, Marche, Lazio, Toscana. Il dialogo è aperto, inoltre, con Emilia Romagna e Calabria, ma anche con la Sardegna, dove i rifiuti verrebbero trasportati via mare. «Non ci sono problemi politici - chiarisce Caldoro - qualche Regione ha problemi tecnici ad accogliere i nostri rifiuti. Abbiamo anche scoperto che ci sono rifiuti che dal Nord vengono trattati al Sud; ci sono in tal senso accordi tra privati così come prevede il Codice ambientale che non ha avuto alcuna deroga». E il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo assicura: «Contiamo davvero, nell’arco al massimo di una decina di giorni, di poter finalmente vedere Napoli pulita. Dopo 14 anni di emergenza il rientro alla normalità e all’ordinario è un qualcosa di molto complicato».