Il decreto non convince il Quirinale

L'ordinaria emergenza

Rifiuti Anche ieri il solito drammatico bollettino: a Napoli 2.700 tonnellate di "monnezza" per le strade. In attesa che Caldoro riceva i poteri straordinari, l'assessore regionale Romano chiede aiuto alle altre province
26 novembre 2010 - Alessandro De Pascale
Fonte: Terra

Le soluzioni individuate dal decreto del Governo sull'emergenza rifiuti non sarebbero idonee. Secondo alcune indiscrezioni, in particolare, nel mirino del Quirinale ci sarebbero la mancanza di alternative adeguate alla cancellazione delle discariche inserite nella legge 123 e soprattutto l'impossibilità di assegnare funzioni e poteri ai commissari che dovranno occuparsi della realizzazione dei termovalorizzatori. Intanto a Napoli restano da raccogliere circa 2.700 tonnellate di spazzatura, oltre 200 tonnellate in meno rispetto a mercoledì. Nel frattempo nella giunta regionale continuano le divergenze su come mettere una toppa a questa ennesima crisi e riportare la situazione quantomeno ad una apparente normalità. Nella sede della Regione sono settimane che si susseguono le riunioni per decidere il da farsi. 
Da un lato il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro per il quale «adesso dobbiamo costruire altre due discariche, una nell'agro nolano e l'altra nell'area vesuviana, e avviare i lavori per i termovalorizzatori». Anche perché per avere «infrastrutture sufficienti a gestire senza affanni il ciclo dei rifiuti», servono almeno 36 mesi. Nel frattempo serve trovare un posto dove mettere la spazzatura prodotta ogni giorno nella provincia. Visto che quelle attuali, Chiaiano nella periferia di Napoli, e Cava Sari a Terzigno (che però accoglie solo la spazzatura dei Comuni vesuviani), stanno per esaurirsi. Scavare un buco e buttarci tutto dentro sarebbe la soluzione più immediata, oltre che la più utilizzata in questi 15 anni di emergenza in Campania, ma anche la più contestata. Tuttavia pare che il presidente della Regione stia aspettando solo i poteri straordinari che il governo gli conferirà con il nuovo decreto che ha già raccolto le perplessità del Quirinale, tanto che il Capo dello Stato ha inviato alla Presidenza del Consiglio rilievi di carattere tecnico e giuridico. L'assessore allAmbiente della Regione, Giovanni Romano, è però di tutt'altro avviso: «Per Salerno apriremo la discarica di Macchia Soprana, ma solo per ricevere i rifiuti di quella provincia. portarla ad esaurimento e poi chiuderla. Per Napoli invece andremo avanti sulla strada degli accordi con le altre Province che accoglieranno momentaneamente i rifiuti del napoletano», spiega l'assessore allAmbiente. Ma il problema è anche di natura economica, perché Romano ritiene che la Regione «ci proverà» a completare gli impianti in 36 mesi, anche senza fondi europei, bloccati dalla Commissione in seguito alla visita in Campania dei suoi ispettori che si è tenuta lunedì e martedì. L'altra alternativa sul tavolo sono gli accordi con le altre Regioni d'Italia, anche se sono già diverse quelle che hanno fatto sapere che non accoglieranno i rifiuti della Campania. Tra queste il Piemonte e l'Abruzzo. Nel frattempo la situazione a Napoli, dove anche ieri ha piovuto per gran parte della giornata, resta molto critica nei vicoli del centro storico. Dai Quartieri Spagnoli a Salvator Rosa, i sacchetti di spazzatura galleggiano sui rigagnoli di acqua piovana. I residenti non ne possono più e per protesta creano cumuli di rifiuti al centro della strada, paralizzando il già congestionato traffico del ceritro storico. Per tentare di ridurre momentaneamente i rifiuti prodotti in città, il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino ha nel frattempo emesso un'ordinanza che vieta, fino al 31 dicembre, l'uso di bicchieri e bottiglie di plastica negli esercizi commerciali, il volantinaggio e ai fruttivendoli di esporre e vendere vegetali con foglie. Pena una sanzione fino 620 euro. Mentre all'Asia, l'azienda che si occupa della raccolta, l'amministrazione cittadina ha chiesto di rimuovere prioritariamente la spazzatura che giace nei pressi di scuole e ospedali. Il tutto in attesa del possibile arrivo dei militari che quando si saprà dove scaricare la spazzatura raccolta, potrebbero ripulire il napoletano, come avvenne nel 2006, nel giro di qualche giorno.

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