Napolitano perplesso sui limiti ai poteri di Caldoro

Decreto rifiuti, ecco i dubbi del Colle il governo costretto a cambiare il testo

Il Quirinale esprime irritazione per la fuga di notizie "pilotata"
Il dl riscitto oggi sarà nuovamente all'esame del capo dello Stato
26 novembre 2010 - Umberto Rosso
Fonte: Repubblica Napoli

ROMA - Una fuga "pilotata" di notizie, che irrita il Quirinale. E sul decreto rifiuti - mentre ieri sera le risposte del governo ai rilievi di Napolitano prendevano finalmente la via del Colle - si apre un nuovo fronte. Con il capo dello Stato che non nasconde, anzi affida a una nota ufficiale, il malumore visto che le sue osservazioni al dl inviate due giorni fa a Palazzo Chigi vengono fatte filtrare all' esterno. I rilievi, obietta l' ufficio stampa del Quirinale, sono stati «riferiti da altre fonti, in termini impropri e parziali». Insomma, le osservazioni di Napolitano vengono fatte girare smozzicate e incomplete, manca nel dietro le quinte riferito dalle agenzie il dubbio principale sollevato dal capo dello Stato: il nodo da sciogliere è il rapporto fra il governatore della Campania, i commissari nominati, i comuni e le province nella gestione dei termovalorizzatori. Un groviglio sul quale Napolitano vuole appunto vederci chiaro, e che del resto è stato il cuore dello scontro che si è aperto nel governo. Dunque, è proprio su questo "confuso" capitolo che il capo dello Stato aspetta di trovare risposte precise nelle "controdeduzioni" del governo, ora sul suo tavolo. Palazzo Chigi, per rimediare alla sgarbo della fuga delle notizie, si affida a un comunicato per rassicurare il Colle: abbiamo rimesso mano al testo proprio nel passaggio che sta a cuore a Napolitano, e cioè appunto l' intreccio di poteri tra il presidente della Regione Campania e gli altri soggetti in campo. Nuova versione, allora: il governatore Caldoro nomina i commissari sui rifiuti «sentite le Province», e non più «in raccordo con le Province» come nella precedente formulazione. Dal testo sarebbe stato stralciato anche il comma 9, quello sulle «nuove aree di stoccaggio», altro punto critico sollevato dal Quirinale che ha notato come alle chiusure di tre discariche (Terzigno, Serre, Andretta) non corrisponda l' apertura di altri siti. Una riscrittura convincente? Verrà esaminato oggi al Quirinale, poi forse in giornata stessa potrebbe anche arrivare il via libera del capo dello Stato. Che, del resto, una volta sollevati i suoi dubbi giuridici e formali, e ottenute le precisazioni di Palazzo Chigi, difficilmente potrebbe far ricorso a ulteriori strumenti. Il decreto rifiuti, come tutti i dl, ricade nella responsabilità esclusiva del governo e solo nei casi di manifesta incostituzionalità può scattare un no del presidente della Repubblica. Non soddisfatto comunque anche per quell' altra norma del provvedimento, che prevede l' assegnazione dei poteri e delle funzioni di sottosegretario ai commissari, un' investitura non prevista senza passare dalla dichiarazione di uno stato di emergenza. Poco convinto anche Napolitano della proroga di poteri ai Comuni, mentre dal nuovo anno dovrebbero passare alle Province. Resta infine, sul piano dei rapporti politici, una nuova falla fra Colle e Palazzo Chigi. Con quel sospetto di una manina vicina agli ambienti del governo che fa filtrare, almeno in un primo momento, solo una parte dei rilievi mossi da Napolitano, i meno "cruciali". I punti Le discariche Nel decreto è prevista la cancellazione di tre discariche (a Terzigno, Serre e Andretta) ma non sono state individuate soluzioni alternative idonee La raccolta La proroga al 31 dicembre 2011 della gestione comunale della raccolta rifiuti penalizza la Provincia di Napoli, che dovrebbe occuparsene da gennaio Se non viene dichiarato lo stato d' emergenza è impossibile attribuire le funzioni di sottosegretario ai commissari nominati da Caldoro (sopra) Le nomine

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