NAPOLITANO: "MANCANO ALTERNATIVE ALLO STOP ALLE DISCARICHE". OGGI IL PREMIER IN CAMPANIA

Rifiuti, il Colle boccia il decreto di Berlusconi

Il Quirinale contesta anche la qualifica di sottosegretario di Stato per i commissari straordinari
26 novembre 2010 - En.Re.
Fonte: Il Fatto Quotidiano

Berlusconi arriva a Napoli il giorno dopo che il Quirinale ha bocciato il decreto del governo sull'emergenza rifiuti. Quattro articoli scritti in fretta una settimana fa con l'incubo delle montagne di monnezza per strada, le proteste e gli scontri a Terzigno, gli allarmi sanitari, insomma, come ai tempi di Prodi e Basssolino, le stesse scene. La fine del "miracolo dl Silvio". Quattro articoli scritti sotto la pressione dei potentati campani del Pdl. Da una parte Nicola Cosentino, il padrone dei voti del partito, e i suoi uomini al vertice delle amministrazioni provinciali, Gigino Cesaroa Napoli, Edmondo Cirielll a Salerno, dall'altra StreFano Caldoro e Mara Carfagna. In mezzo, nei sei giorni che il decreto ha impiegato per salire al Colle, le dimissioni della show-girl diventata ministro con il contorno di accuse contro 1 comitati d'affari riuniti attorno la business degli inceneritori. Napolitano rimanda al mittente 11 decreto. Va riscritto, troppe le cose che non convincono il Quirinale. In primo luogo le tre discariche che il governo cancella senza indicare soluzioni alternative su dove scaricare i rifiuti di Napoli e Provincia. Mediamente 3mila tonnellate in città e almeno l Omila nella fascia metropolitana, il dramma di questi giorni vissuto dai napoletani. Un altro rilievo del Colle è sulla possibilità di prorogare fino al 31 dicembre dell'anno prossimo la gestione della raccolta dei rifiuti che la legge aveva affidato alle Province. Restano in capo ai Comuni. Infine gli inceneritori. Sono due quelli da realizzare in Campania, uno a Napoli, un altro a Salerno, di un terzo, dedicato" solo all'incenerimento delle ecoballe (7 milioni) non si parla più. Si tratta di un business miliardario che muove gruppi di affari nazionali e locali. Ed è proprio su chi dovrà indicare 1 suoli, indire legare di appalto, scegliere imprese e subappaltatori, che nei giorni scorsi si è scatenata una guerra ferocissima all'interno del Pdl. Con la minaccia dei deputati legati al gruppo di Nicola Cosentino di non votare la Finanziaria o addirittura di "assentarsi" il prossimo 14 dicembre quando 11 Parlamento voterà la fiducia al governo. DI gruppi di affari e lobby, ha parlato nelle sue esternazioni Mara Cartagna minacciando di dimettersi da ministro e da parlamentare. E' questa la mediazione più forte che ha condizionato il decreto. Cosentino e i suoi premevano perché fossero i presidenti delle Province (Cesaro e Cirielli) ad essere i da minus dell'affare, la Cartagna puntava sulla nomina del governatore Caldoro come commissario straortllnario. La formula trovata è bizantina: "Ferme le procedure amministrative e gli atti già posti in essere", il governatore "può procedere, in raccordo C011 le Province e sentiti gli enti locali interessati , alla nomina di commissari straordinari" che individuano "il soggetto aggiudicatario" e provvedono "in via di somma urgenza ad individuare le aree occorrenti". commissari, prevede il decreto, svolgono le funzioni di "sottosegretari di Stato" . Una formulazione che ha messo d'accordo i vertici del Pdl (i commissari li sceglie Caldoro, che però deve mediare con Cesaro e Cirielli), al punto che Ieri Mara Carfagna ha fatto una clamorosa marcia indietro. Resta nel partito di Berlusconi, ha annunciato dopo un incontro con i coordinatori del Pdl e dopo una "cordiale" telefonata con Cosentino. Il quale Cosentino, in un'intervista, si dice addirittura favorevole alla candidatura della ex show-girl ribelle a sindaco di Napoli. Tutti d'accordo, tranne il Quirinale, che nel rinviare il decreto al governo contesta la qualifica di sottosegretario di Stato per i commissari straordinari, una funzione che consente di agire in deroga alle procedure e che può essere assegnata solo dopo la dichiarazione dello stato di emergenza. Che Silvio Berlusconi non firmerà mal. Le regioni del No rrl dove l l suo part it o governa con la Lega hanno detto no ai rifiuti napoletani, il disastro ambientale è alle porte e lui si ostina a dire che "è colpa della Iervolino, lo l'emergenza l'ho risolta in tre giorni". Oggi il Cavaliere sarà a Napoli, farà lo slalom t ra 'sacchetti neri e finalmente potrà raccontare il suo "miracolo della motmezza" a tutta Napoli.

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