I dubbi del Colle sulle discariche chiuse

Il governo cambia il decreto dopo i rilievi: meno peso alle Province. Oggi il premier a Napoli
26 novembre 2010 - Alessandra Arachi
Fonte: Corriere della Sera

Il decreto sui rifiuti in Campania è tornato al Quirinale. Ma quanto nervosismo nei passaggi di questo provvedimento tra Palazzo Chigi e il Colle. Una giornata sul filo, quella di ieri. Mentre alla Presidenza del Consiglio veniva modificato il decreto secondo i rilievi mossi dalla Presidenza della Repubblica, le informazioni filtravano all’esterno, a dispetto della discrezione voluta e sempre attuata dal Colle. Stamattina il presidente Giorgio Napolitano lo avrà di nuovo fra le mani, il decreto che non aveva voluto firmare. Ci troverà dentro un po’ di cambiamenti. Prima fra tutte la spiegazione a quel passaggio sull’attribuzione dei poteri. Nel testo precedente c’era scritto che il presidente della Regione Campania avrebbe nominato i commissari straordinari «in raccordo» con le Province e «sentiti» gli enti locali. Ovvero il frutto di una mediazione nella querelle esplosa fra il presidente della Regione Stefano Caldoro e il ministro Mara Carfagna, da una parte, e dall’altra, il coordinatore del Pdl in Campania Nicola Cosentino e il presidente della provincia di Salerno Edmondo Cirielli. L’espressione «in raccordo»: non ha alcun senso giuridico. Al Quirinale non era piaciuta. Ecco quindi che nel nuovo testo le province vengono equiparate agli enti locali. E saranno semplicemente «sentite». Una vittoria per il presidente della regione Stefano Caldoro (e il ministro Carfagna in ticket). Immediatamente pareggiata da un punto messo a segno per le province. Fra i chiarimenti chiesti dal Quirinale, infatti, c’era anche quello sul comma 9 dell’articolo 3: prorogava fino al 31 dicembre 2011 la possibilità per i Comuni di gestire le attività di raccolta, spazzamento e trasporto per i rifiuti. Messo così, questo comma era una evidente penalizzazione per i poteri delle province, quella di Napoli in testa. E stato cancellato, con un colpo di penna. Ci sarebbe stato anche un altro rilievo mosso dal Quirinale, si dice. Riguardava la cancellazione delle discariche previste dalla legge 123 del 14 luglio 2008. I dubbi del Colle sarebbero stati relativi all’assenza di alternative a queste discariche cancellate (cava Vitiello e Terzigno, Valle della Masseria a Serre e Andretta), ma il fatto che sia stata ampiamente chiarita l’attribuzione di potere per la nomina dei commissari straordinari potrebbe fornire, forse, sufficienti garanzie. L’ultima parola spetta al presidente della Repubblica. Napolitano potrebbe finalmente firmarlo oggi il decreto: approvato il 18 novembre dal Consiglio dei ministri è rimasto fermo quasi una settimana per le liti interne alla maggioranza. E mentre la spazzatura continua ad assediare Napoli, oggi nel pomeriggio arriverà il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

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