La città protesta in mezzo ai sacchi neri

Rimosse 300 tonnellate su 3 mila, ma in alcune zone l'immondizia raggiunge le finestre del 2 piano Il Comune:«Stiamo facendo miracoli, passi avanti prima di dicembre»
26 novembre 2010 - Valeria Chianese
Fonte: Avvenire

Napoli non è in ginocchio per la spazzatura. Ci è distesa sopra e sotto. Nonostante l'ottimismo dell'assessore comunale all'Ambiente, Paolo Giacomelli, secondo il quale 300 tonnellate in meno delle 3mila in strada sono un buon risultato. «Dimostra che il Comune è in grado di recuperare — commenta — e prima che arrivi dicembre possiamo ridurre ancora la quantità dei sacchetti in strada. Stiamo facendo dei miracoli» sottolinea ancora spiegando che «i flussi consentiti dall'Ufficio sono in realtà teorici perché gli impianti Stir diTufino e Giugliano prendono meno tonnellate del previsto». Per l'assessore comunale i ridotti conferimenti negli Stir sono legati «alla lenta ricettività degli impianti, dalle difficoltà esistenti nell'evacuazione del tritovagliato, cioè della frazione che, come ha detto ieri il ministro Fitto, potrebbe andare nelle altre Regioni». La protesta però esplode anche a Napoli: le mamme prima, gli studenti poi, gli altri al seguito. I cumuli di sacchetti puzzolenti — in alcune zone della città sfiorano il secondo piano dei palazzi — sono stati sparsi sulla strada interrompendo il traffico. In campo anche 500 disoccupati dei progetti Bros e Isola che hanno organizzato una raccolta "porta a porta" autogestita, distribuendo sacchetti per la differenziata di plastica, carta e umido nei vicoli che circondano piazza Dante, nel centro della città. Oggi allestiranno isole ecologiche nella piazza, dove sarà depositato il differenziabile raccolto. «Nei prossimi giorni — dicono — oltre a estendere l'esperimento in altri quartieri ci faremo promotori di interventi mirati in zone pubbliche assediate in questi giorni dai cumuli di spazzatura». Più decisa la contestazione a Boscoreale, nel vesuviano, dove 150 persone hanno occupato il Comune per «protesta contro il ritiro delle ordinanze antidiscarica da parte dei sindaci di Terzigno e Boscoreale», avvenuta alcuni giorni fa. I rappresentanti dei comitati e delle "Mamme vulcaniche" hanno dichiarato lo stato di occupazione e l'assemblea l'permanente nella casa comunale, con obiettivo di ottenere lo stop agli sversamenti nella discarica di Terzigno, che ora serve solo i 18 comuni dell'area vesuviana nota come zona rossa per il rischio Vesuvio.

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