Caldoro riapre Macchia Soprana Serre protesta: "No alla discarica"

Viaggi dell'immondizia in Norvegia e Andalusia
25 novembre 2010 - Conchita Sannino
Fonte: Repubblica Napoli

IL GOVERNATORE Caldoro alle prese con un decreto legge-pastrocchio che non offre novità salienti, né poteri speciali. Il governo Berlusconi di fronte ad un disastro rifiuti che non prevede più un piano, dopo la decisione del premier di cancellare le discariche (Andretta, Valle della Masseria e Cava Vitiello) previste a suo tempo dall'ormai ex "dominus" Bertolaso. In compenso affiora un'altra soluzione tampone: Macchia Soprana, la discarica del salernitano dinanzi alla quale si annunciano nuove barricate. Così il premier torna a promettere un suo ritorno a Napoli, forse domani. Si parla anche di un ritorno sul campo del generale Franco Giannini, che fu braccio destro di Gianni De Gennaro durante l'emergenza del 2008.
Decreto o non decreto, continuanoa mancare le discariche sia peri rifiuti di Napolie provincia (a quota 9 mila tonnellate), sia per gli arretrati delle province di Caserta e del salernitano. E la nuova soluzione in extremis l'ha adottata in serata lo stesso Caldoro, a Roma, dopo un incontro con il gruppo dei parlamentari Pdl campani: dirottare l'immondizia su Macchia Soprana, la discarica già attiva a Serre che offre una riserva per centomila tonnellate. Una misura comunque insufficiente a garantire una via d'uscita a medio termine, senza contare che il sindaco di quel comune, Palmiro Cornetta, già leva gli scudi e dice no. «Si rischia il disastro ambientale, blocchiamo tutto».
Forse è per questo che Berlusconi promette di tornare a Napoli. «Verrò venerdì», domani, ha confidato durante un incontro con i vertici dei Giovani di Confapi. La prefettura di Napoli è ufficiosamente allertata, e intanto fioccano le più varie indiscrezioni. Berlusconi viene a dichiarare un nuovo stato di emergenza? Nominerà un ennesimo commissario? L'unico dato certo è la consegna che emerge dal vertice dei parlamentari Pdl al Senato: mostrare compattezza. «Il decreto legge sui rifiuti è adeguato ed equilibrato per affrontare l'emergenza. Ora serve senso di responsabilità e unità», è il messaggio che fa passare Caldoro. Alla riunione partecipano anche i coordinatori regionali Nicola Cosentino e Mario Landolfi, i presidenti Cesaro e Cirielli, l'assessore regionale Giovanni Romano,i capigruppo in Regione Fulvio Martusciello e Daniela Nugnes. Il convitato di pietra è il ministro Carfagna, in missione a Bruxelles. Il comunicato ecumenico che sarà partorito dalla riunione ribadisce che i poteri, secondo il decreto, restano in mano al presidente della giunta regionale «in raccordo con le Province e sentiti i Comuni». Cioè? Mistero. Si prospetta anche l'invio di spazzatura in Norvegia e Andalusia.
Difatti resta apertissima la "guerra" sui termovalorizzatori. Si riaccende il conflitto tra il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca e il presidente della Provincia Cirielli, per l'impianto a Salerno. Lo stesso decreto legge sui rifiuti, non ancora firmato dal presidente Napolitano, escluderebbe di fatto una competenza del sindaco. Così De Luca minaccia il divieto di costruire sul suo suolo «senza certezza della qualità tecnologica più avanzata, della trasparenza delle procedure amministrative e senza il pieno coinvolgimento del Comune. Il sindaco, replicando a quanti lo accusano di aver perso tempo negli ultimi due anni in cui era commissario, espone la dettagliata ricostruzione di tutti i passi compiuti (tra cui una gara d'appalto), e di tutte le sollecitazioni inviate alla Regione,a Bertolasoea Berlusconi, «rimaste del tutto inascoltate».
«Abbiamo tutto, tranne le soluzioni», è la battuta che circola a margine dell'incontro del Pdl a Palazzo Madama. Siparietto imbarazzante, ad esempio, tra il presidente Cesaro e l'assessore regionale Giovanni Romano. Cesaro porge un foglietto: «Ecco, qua ci stanno 4 aree disponibili per accogliere i siti di trasferenza, nonè genta mia, eh?». Romano dà uno sguardo e solleva gli occhi: «Gigino, non servono: 2 non hanno l'idoneità, unoè in Siciliae non tratta il nostro "fos", l'ultimo non è adeguato». Ironia gelida che dopo poco viene raffreddata da una piccola emergenza: è il malore che coglie il senatore e sindaco di Afragola Vincenzo Nespoli, svenuto durante la discussione. Mica respirava rifiuti? No, era una indigestione da tartare di tonno, risolta subito con una flebo.

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