Ferrandella bis, la rabbia di Abbate: così lo Stato mantiene i patti?
Santa Maria la fossa. «È il ringraziamento per il senso civico mostrato e per il contributo che abbiamo dato nell’affrontare l’emergenza di questi mesi». È sarcastico il commento di Bartolomeo Abbate, sindaco di Santa Maria la Fossa, dopo aver appreso che Ferrandella diverrà una discarica, mentre da tempo andava chiedendo - due le manifestazione pubbliche a sostegno della richiesta - la chiusura del sito di stoccaggio e la sua immediata bonifica. «Ferrandella - dice Abbate - ha consentito che si potesse affrontare l’emergenza. Per ringraziarci ora ci danno una discarica. Avverto una forte delusione e annuncio sin d’ora che ricorreremo al Tar contro questa scelta: noi non siamo disposti ad accettare più nulla. Questa è la dimostrazione di come si ingannano i cittadini». «Sono fortemente preoccupato - aggiunge l’assessore all’ambiente Franco Cepparulo - per le aziende agricole. Credo che il settore sia destinato a morire, dopo questa lunga fase di congelamento. I veterinari hanno detto che l’area è ad alto rischio per l’impatto ambientale rispetto alle attività agricole. Una cosa è certa: dobbiamo combattere finché è possibile perché non possiamo subire». Insomma, una scelta temuta ma per la quale si sono incrociate le dita: il territorio già è strapieno di rifiuti. Gli amministratori non si attendevano che ne giungessero altri. «Ci batteremo con forza - dice il sindaco di Grazzanise, Enrico Parente - rispetto a questa scelta. Nella vicenda Ferrandella c’è stata mancanza di rispetto istituzionale da parte del commissario e dei suoi collaboratori. Ci avevano promesso che sarebbero arrivati solo rifiuti del Casertano e così non è stato. La verità è che De Gennaro ha fallito».