Rifiuti, le accuse dell'Europa "In due anni non è cambiato nulla"

Gli ispettori Ue a Napoli
23 novembre 2010 - Ottavio Lucarelli
Fonte: Repubblica Napoli

Restano bloccati nelle casse di Bruxelles i cinquecento milioni di eurodestinatiall'Italia per il ciclo dei rifiuti. Gli ispettori dell'Unione europea in missione a Napoli, aggirandosi in mezzo a diecimila tonnellate di rifiuti tra città e provincia, prendono atto che la situazione è «uguale a due anni fa» e sottolineano che «nulla è cambiato nella non gestione in Campania». Così Pia Bucella, responsabile della direzione Ambiente e capo degli ispettori Ue, fotografalacrisi: «Per sbloccare i fondi c'è bisogno di una nuova gestione concretamente impiantata. Non basterà avere un disegno sulla carta, ma vogliamo la certezza che il progetto sia attuato sul territorio. Oggi abbiamo solo rifiuti nelle strade e manca ancora un piano di trattamento e gestione della differenziata».
Totalmente negativa la prima verifica dopo la condanna all'Italia decisa dalla Corte di giustizia europea il 4 marzo scorso. Una procedura di infrazione aperta dall'esecutivo Ue nel 2007 con il deferimento alla Corte di Lussemburgo che a marzo ha firmato lasentenzaperché«l'Italia non I la adottato tutte le misure necessarie allo smaltimento dei rifiuti in Campania mettendo in pericolo la salute, recando pregiudizio all'ambiente evenendo meno agli obblighi della direttiva comunitaria sui rifiuti».
A marzo l'ex capo della Protezione civile Guido Bertolaso rispose che «tutto quello per cui l'Italia è stata condannata è già risolto». Ancora oggi l'assessore regionale Giovanni Romano ribatte che «nonostante la crisi, la situazione è diversa rispetto a due anni fa». Ma il disastro è sotto i riflettori nonostante in serata, nel corso del sopralluogo al termovalorizzatore di Acerra, gli ispettori abbiano preso atto che da gennaio a oggi l'impianto ha bruciato 460 mila tonnellate.
In serata, aprendo la nuova sessione dei "dialoghi con la città", anche il cardinale Crescenzio Sepe ha sferzato le istituzioni: «L'emergenza è l'unica cosa che a Napoli non manca mai. Napoli, sembra vivere di emergenze. E` scandalosamente attuale il rinnovarsi della crisi rifiuti che incombe come una maledizione sul nostro territorio». Mancanza di lavoro, illegalità, violenza, degrado ambientale, comnlessa e ricorrente crisi nella gestione dei rifiuti con la conseguente mancata tutela della salute di noi cittadini. Questa la"lista" dei problemi che attanagliano Napoli nelle parole di Sepe.
La scorsa settimana la commissione parlamentare sulle ecomafie ha sottolineato il rischio di un disastro ambientale. E ora l'allarme è rilanciato dai medici della Società italiana di igiene: «Occorre un intervento immediato perché la salute è in pericolo per la grande quantità di immondizia nelle strade». Contro i rischi di epidemie scende in campo anche l'Ordine rispolverando i "medici sentinella".
Diecimila tonnellate nelle strade di città e provincia con un incremento di seicento tonnellate al giorno. Restano aperte le trattative con la Toscana e l'Emilia e il sindaco Rosa Russo Iervolino mette sotto accusa lo «scarso senso civico» contenuto nel "no" della Lombardia ad accogliere l'immondizia di Napoli facendo arrabbiare il leghista Daniele Belotti, assessore con delega ai rifiuti: «La lervolino farebbe bene ad appellarsi al senso civico dei propri cittadini».

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