Terzigno, i comitati: «Due persone investite dai camion»
Due persone del presidio antidiscarica di Terzigno, secondo quanto riferisce il movimento difesa del territorio dell'area vesuviana, sono state investite da «un compattatore di rifiuti lanciato in velocità» e diretto alla cava Sari del comune vesuviano. Si tratta, secondo quanto riferisce uno dei portavoce del movimento, «di un ragazzo di 1819 anni che si è fatto male alla mano destra ed è stato refertato all'ospedale di Boscotrecase e una donna che ha avuto dieci giorni di prognosi». Successivamente, «centinaia di persone hanno occupato per protesta la rotonda di via Panoramica a Boscoreale», strada di accesso a via Zabatta, dove si trova la discarica, prima di ritornare al presidio. Quanto avvenuto, secondo il movimento, «è l'ennesima dimostrazione di quanta considerazione per la nostra vita e la nostra salute ha chi governa il territorio e sta portando avanti quest'azione in modo arrogante e brutale. Ci auguriamo che la Commissione europea in visita a Napoli non si dimentichi di Terzigno e venga a vedere i dati delle analisi e le vergognose contraddizioni istituzionali su questa bomba ecologica, a partire dai comportamenti della Procura di Nola». Intanto, anche ieri hanno regolarmente scaricato 41 auto-compattatori. E alle falde del Vesuvio è arrivato anche Beppe Grillo. Il comico, leader del Movimento Cinque Stelle. Chi si aspettava le solite invettive, è rimasto deluso. «Bisogna fare valere i propri diritti senza usare la violenza - ha detto - e senza scontri con la polizia. Che, dal canto proprio, sui caschi dovrebbe recare dei numeri identificativi. Il mio appello a tutti i cittadini, comunque, è a stare tranquilli continuando, però, nella lotta per l'affermazione del diritto alla salute. Cosa che noi facciamo da anni». E il presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, e l'assessore all'Ambiente, Giuseppe Caliendo, hanno scritto all'Asia ed alla Ecodeco, le due società che gestiscono la discarica di Terzi-gno affinché si provveda «a potenziare il sistema di abbattimento degli odori, al fine di eliminare tale problematica». Ma le "mamme vulcaniche" denunciano che «Cava Sari resta e con essa resta il degrado, lo scempio ambientale e i danni alla salute pubblica. Purtroppo finora non è stata ottenuta nessuna vittoria dal momento che neppure il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è a conoscenza del decreto che annulla la Cava Vitillo di Terzigno dalla legge 123».