Caldoro: speriamo di evitare altre sanzioni
NAPOLI. «Speriamo di superare le sanzioni, anche se la situazione chiaramente non ci aiuta». A dirlo è il governatore della Campania, Stefano Caldoro, parlando della visita di una delegazione di tecnici della Commissione europea a Napoli per la questione rifiuti. «Da due anni siamo soggetti a sanzioni - afferma - con il blocco dei finanziamenti, risorse importanti per attuare il ciclo dei rifiuti, le bonifiche, gli impianti. Ne abbiamo bisogno, ma dobbiamo avere e rispettare un cronoprogramma». Domani, a Roma, è intanto in programma un incontro con il ministro Fitto e le altre Regioni. «In quella sede dobbiamo risolvere una parte del problema che riguarda il sostegno istituzionale-amministrativo per i fluissi di rifiuti extraregionali - sottolinea Caldoro - I nostri impianti ci danno la possibilità di stare tranquilli per il 50% dei rifiuti prodotti». Per il resto, spiega il presidente della Regione, «viviamo in una situazione di crisi continua, fino a quando non riusciremo a completare il quadro che il Governo nazionale ha messo in campo nel 2008 con la prima emergenza. Dobbiamo fare la nostra parte e, intanto, dove non ce la facciamo, in una fase temporanea, chiedere il sostegno di chi gli impianti ce li ha - conclude - e può ricevere rifiuti che non sono tossici o nucleari, ma prodotti dai cittadini di Napoli come quelli degli abitanti di Bologna o Milano». A giudizio di Caldoro, intervenuto alla trasmissione televisiva Mattino Cinque di Maurizio Belpietro, «si uscirà dalla crisi strutturale dei rifiuti tra tre anni. Siamo in emergenza, la cosa importante è trovare subito un'intesa e garantire procedure trasparenti ma, soprattutto, veloci perchè abbiamo venti anni di ritardo e dobbiamo rispondere ai problemi. I venti anni di ritardo, Caldoro, li spiega così: con una strategia che è stata messa in atto volta a «non aprire discariche, non realizzare impianti intermedi, neanche di termovalorizzazio-ne. Si è puntato tutto sulla differenziata e sullo stoccaggio che è un sistema che è fallito nel 2008». Insomma si «è ripartiti da capo». Per il numero uno di Palazzo Santa Lucia «il Governo nel 2008 è intervenuto facendo moltissimo, facendo ripartire il ciclo dei rifiuti. Abbiamo bisogno di molto tempo. Le emergenze con una buona gestione si possono tamponare di volta in volta ma si uscirà dalla crisi strutturale arrivando alla media delle altre regioni per ciò che concerne gli impianti. Direi due-tre anni, più realistico 36 mesi». Intanto, in una lettera inviata allo stesso governatore, i segretari e i capigruppo regionali di Pd, Idv, Verdi, Pse, Federazione della sinistra e Alleanza per l'Italia chiedono che al presidente della Regione di farsi promotore «di un'iniziativa volta alla solidarietà tra le Province. Bisogna scongiurare le conseguenze di un disastro ambientale le cui ricadute coinvolgerebbero l'intera Campania. Pertanto chiediamo che il tavolo interistituzionale formalizzato in consiglio regionale si riunisca con lei ad horas, con all'ordine del giorno misure immediate ed efficaci per l'emergenza in atto».